Indifferenza e slogan alla base di un Paese alla deriva
Domani siamo chiamati ad una decisione importante a cui non possiamo permetterci di sottrarci. Votare non è solo un diritto ma anche un dovere verso di sé e verso le nuove generazioni. Questa occasione è ancora più importante dato che si mettono in discussione 47 articoli e che incide profondamente sugli assetti fondamentali della nostra Democrazia.
Prima di tuto una necessaria premessa. I principi fondamentali della costituzione sanciscono che la sovranità appartiene al popolo ed impongono uguaglianza, solidarietà e libertà. Non si discute. Trascendendo l’eventuale modifica della Costituzione dobbiamo sentirci tutti responsabili della sua applicazione, perché sopra ad ogni partito e governo è l’unica difesa contro la speculazione, il compromesso, il clientelismo, l’interesse economico ed il sistema mafioso che decide delle nostre vite . Quindi primo passo: leggerla!
L’informazione è la seconda arma di ogni cittadino: nell’era di internet l’ignoranza non è più ammissibile. Bisogna sentire tutte le parti e ragionare. Le nuove tecnologie divulgano ignoranza se non impariamo ad utilizzarle nel modo appropriato. E’ l’epoca delle immagini ma quando si tratta del nostro lavoro, della nostra famiglia, del nostro benessere individuale e collettivo è necessario sforzarsi di andare oltre. Quindi la memoria, la speranza in un futuro migliore, di cui siamo responsabili con le nostre azioni.
Dobbiamo chiedere tutti a voce alta di applicare la costituzione,
soprattutto nei suoi principi fondamentali, ancora prima di chiederne una modifica.
Ad ogni telegiornale, lettura di quotidiano si evince che siamo ben lontani da questo obbiettivo, nonostante molti (partigiani, giornalisti, magistrati, gente comune) abbiano sacrificato addirittura la propria vita per difendere la Carta Fondamentale.
Nonostante la confusione e disinformazione della più parte dei cittadini domani dobbiamo rispondere al seguente quesito:
“Approvate il testo della legge costituzionale concernente ’disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione’, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?”.
Ad ognuno la sua decisione, spero con la consapevolezza della rilevanza e della complessità di tale domanda.
In un unico calderone, con troppa leggerezza vengono proposti tanti argomenti e tante future ripercussioni, a prescindere che vinca il si o il no.