La campagna elettorale che ha condotto alle elezioni dello scorso 4 marzo ha mostrato una volta di più quanto possa essere rischioso concedere spazio a gruppi e movimenti dichiaratamente fascisti, elementi sempre più presenti nella vita politica e sociale del Paese. Tanto presenti da rischiare di avvelenare società e istituzioni.
Un caso evidente di questo reflusso fascistoide è quanto avvenuto una decina di giorni fa a Desio (MB), con una ventina di militanti di Forza Nuova entrati nell’aula del Consiglio comunale per protestare contro la mozione antifascista approvata dall’assemblea: all’ordine del giorno, c’era una votazione che avrebbe impegnato il sindaco e la giunta a “non concedere spazi, patrocini e contributi a chi non rispetta i valori sanciti dalla Costituzione, professando o praticando comportamenti fascisti“. In più, l’eventuale concessione sarebbe stata subordinata a una dichiarazione di antifascismo Il gruppo di neofascisti, dopo gli ormai tradizionali insulti e i commenti razzisti di rito, aveva accolto il voto finale con un applauso ironico. Ad aggravare una situazione già grottesca, ci ha poi pensato il post (rimosso, ma segnalato ai carabinieri) di Fiorella Campignaghi, candidata (non eletta) nel listone Italia agli Italiani composto da Forza Nuova e Fiamma Tricolore. Secondo la politica, “vogliono vietare alla destra di parlare e di avere la possibilità di occupare spazi pubblici per campagna elettorale… retrocedere di 50 anni per demolire la democrazia…“. Poi, l’affondo capolavoro: “Spero vivamente che alcune consigliere subiscano violenza e stupro da parte di qualche bel nigeriano… ma forse è proprio ciò che cercano!“.
L’ANPI di Desio -consapevole della pericolosità di un simile episodio- “chiama a raccolta tutti gli antifascisti a presidiare il territorio e a vigilare contro il rigurgito neo-fascista“. Corners , invece, nel tentativo di comprendere (almeno in parte) ciò che accade nel nostro Paese, ha chiesto ad alcuni dei più importanti vignettisti italiani cosa credano che sia, oggi, il fascismo e quale possa essere lo strumento più efficace per contrastarlo. Ecco le loro risposte.
“Il fascismo é un ideologia e come l’aerofagia finisce uguale.
Non ti dico da dove scrivo“.
“Fascismo è riconoscere solo se stessi o riconoscere solo i propri simili come parte di sé, è esclusione, è il rimedio semplice a problemi complessi, la pancia, non la testa, né il cuore. Rimedi? Educare alla cultura dell’altro, alla consapevolezza di essere altro per gli altri“.
“Secondo me, è fascismo l’imposizione dogmatica di un qualsiasi punto di vista e l’antidoto, l’unico antidoto possibile, è la libertà di parola, di pensiero e di critica“.
“Il razzismo ormai esibito senza vergogna, la prevaricazione di una etnia indicata erroneamente come capro espiatorio di ogni malessere sociale, mi sembrano i sintomi più evidenti dei rigurgiti fascisti che vediamo aumentare ogni giorno. Né ci stancheremo mai di sottolineare che il contrario del fascismo non è il comunismo, ma la democrazia. Ho sentito di fascisti che non hanno votato i loro piccoli partiti per non disperdere il voto, ma hanno dato il loro “voto utile” alla Lega, con cui si identificano ugualmente, avendone in comune diversi obiettivi. E pensare che, essendo reati, basterebbe il rispetto della nostra Costituzione antifascista per arginare questi fenomeni. Altro luogo per poterlo contrastare credo sia la scuola. Cultura e conoscenza possono essere, se non l’unico, un efficace mezzo per far fronte all’ignoranza e alla barbarie“.
GianLorenzo Ingrami (sua anche l’immagine all’inizio dell’articolo)
“Per me il fascismo è credere di voler risolvere i problemi con la violenza. Tutto ciò che è non-violenza, dialogo, rispetto per gli altri, educazione, cultura è un antidoto contro il fascismo“.
Il 25 aprile si avvicina. Facciamo in modo che non sia solo la data di uscita nei cinema di “Avengers: Infinity War”.