Dall’informazione alla responsabilizzazione
Dal 7 al 10 novembre, a Rimini, è in corso Ecomondo, fiera internazionale della circular economy che ha lo scopo di riunire tutti i professionisti della green economy per capire ciò che è stato fatto, ciò che si farà e ciò che si potrebbe fare affinché avvenga un cambiamento comportamentale a stretto giro di boa all’interno dell’intero pianeta.
La fiera, leader della green e della circular economy in tutta l’area euro-mediterranea, anche quest’anno propone un format innovativo in grado di unire su un’unica piattaforma tutti i settori dell’economia circolare, dal recupero di materie ed energia, allo sviluppo sostenibile, al fine di anticipare tendenze e progettare il futuro, non dimenticando però l’importanza di agire efficacemente nel presente.
Tra i vari incontri di approfondimento e spazi dedicati alla presentazione di nuove idee e servizi, occorre segnalare un attore nostrano che con il suo progetto catalogabile come iniziativa “in favour of smart city” sta catturando l’attenzione di media nazionali e internazionali.
Il progetto si chiama “Carroponte Green. Insieme verso la sostenibilità” ed è stato realizzato dall’APS AREA Ridef in collaborazione con l’area concerti sestese Carroponte.
Si tratta di un progetto di sostenibilità ambientale presentato come case history all’interno di una conferenza intitolata “La sostenibilità negli eventi e le buone pratiche ambientali” organizzata dalla no profit AREA Ridef e prevista dalla template di Ecomondo in data 10 novembre.
All’evento, organizzato presso la sala Girasole della fiera di Rimini interverranno società e organizzazioni locali e internazionali (Gruppo CAP, Alascom, AMAT) che presenteranno i risultati di progettazioni sostenibili realizzate nel campo dell’organizzazione e gestione di eventi, progetti in fase di costruzione e panoramiche di buone pratiche ambientali. Inoltre, sarà presente, come testmonial di prgetto, l’artista Bugo, uno dei supporter di Carroponte Green.
L’incontro intende descrivere come l’attenzione per la sostenibilità nell’organizzazione di un evento sia ormai sempre più diffusa.
La sensibilità e l’interesse comune verso le questioni ambientali è infatti aumentato in maniera considerevole soprattutto negli ultimi 15 anni. Tale maturazione ha prodotto un approccio innovativo verso la cosiddetta “variabile ambientale” in cui numerosi soggetti, anche con finalità diversificate, hanno compreso la necessità di una gestione più sostenibile delle loro attività. L’industria dell’organizzazione di eventi è diventata dunque una delle principali leve di comunicazione interna ed esterna, assumendo così un valore strategico.
Secondo l’UNEP 2009 un evento è sostenibile quando “è ideato, pianificato e realizzato in modo da minimizzare l’impatto negativo sull’ambiente e da lasciare una eredità positiva alla comunità che lo ospita”.
Il Carroponte Green ha deciso di adottare un approccio diverso rispetto a quello fino ad oggi utilizzato nel mondo degli eventi, agendo non solo a livello organizzativo (minimizzando l’impatto degli eventi durante la preparazione e nel corso della gestione), ma mirando soprattutto a sensibilizzare l’utente finale in modo che sia innanzitutto lui l’attore del cambiamento.
Ad esempio, esistono molte organizzazioni che, per i loro eventi, decidono di applicare un sovrapprezzo del biglietto, finalizzando i fondi raccolti alla piantumazione di alberi per bilanciare le emissioni prodotte dalla realizzazione delle attività.
Tale approccio appare però come una legittimazione del diritto a inquinare dietro il pagamento di un’ammenda, concessione che genera il pericolo di assolvere i compratori dell’ipotetico diritto da qualsiasi ulteriore responsabilità nei confronti del global warming.
Non è l’immissione di CO2 nell’aria, quanto piuttosto l’abuso di una pratica del genere che causa lo spreco di energia. Una tale condotta e i comportamenti che la alimentano infatti non solo andrebbero scoraggiati, ma addirittura stigmatizzati.
L’approccio del Carroponte Green nasce dalla sensibilizzazione e dall’informazione dell’utente. Si tratta di un processo bottom – up di responsabilizzazione di ogni singolo partecipante all’evento. Il principio dell’agire coscientemente risulta fondamentale per l’educazione alla sostenibilità ambientale.
Carroponte Green ha ideato un nuovo progetto che avrà l’obiettivo di rendere pubblica ogni azione sostenibile e mostrare istantaneamente come tale azione stia contribuendo alla riduzione delle emissioni dell’evento.
Riciclare, utilizzare mezzi di trasporto meno inquinanti, compiere delle scelte sostenibili non sarà un obbligo per l’utente, ma semplicemente una scelta responsabile comunicata al pubblico.
All’interno dell’area Carroponte, tutti, grandi e piccoli, avranno la possibilità di comunicare ogni azione sostenibile realizzata e di constatare in tempo reale il contributo apportato alla riduzione delle emissioni sul display del “Responsible Box”.
Ad ogni azione, il responsible box si illuminerà in modo da comunicare ai partecipanti all’evento il comportamento responsabile tenuto dal singolo attore, rendendolo un esempio per tutti e mostrando esattamente quanto il gesto abbia contribuito a ridurre i consumi e, di conseguenza, l’impatto sull’ambiente, consentendo inoltre, al termine della giornata, di effettuare direttamente l’acquisto di crediti di carbonio, grazie a un software interno programmato per validare le transazioni tramite blockchain.
L’approccio del Carroponte Green al tema della sostenibilità vuole essere dunque sia ludico sia formativo. Non si vuole obbligare l’utente a compiere una scelta, ma lo si vuole sostenere, comunicando il suo eventuale comportamento responsabile pubblicamente al fine di farne un esempio di buone pratiche per tutti.
L’obiettivo di un progetto di tale portata non è quindi di creare degli incentivi affinché gli utenti scelgano dei comportamenti sostenibili, ma piuttosto di implementare una nuova etica ambientale e un nuovo complesso di approcci al mondo naturale. Si vuole eliminare il concetto di diritto a inquinare per coltivare delle comuni abitudini necessarie per il sostegno di un’etica ambientale responsabile e orientate alla moderazione.