“La cura come diritto e valore fondamentale per ricostruire il senso del vivere comune”. Questo il filo conduttore del Festival di Emergency 2021, che avrà luogo a Reggio Emilia da venerdì 3 a domenica 5 settembre. Filo conduttore non solo del Festival ma dell’intero anno passato.
Forse mai come in questo anno e mezzo di pandemia ci si è trovati a parlare di salute pubblica e di diritto alla cura, in campo scientifico, politico e sociale. Da una parte la salute pubblica, messa quasi a repentaglio dall’emergenza Covid-19 che ha soffocato il Sistema Sanitario Nazionale, portandolo allo stremo delle forze, non bastando più a sé stesso né ai cittadini e facendo largo alla possibilità sempre più urgente dell’avanzare del settore privato. Da tempo si parla infatti di assistenza sanitaria integrativa, intervenendo nel dibattito pubblico come una necessità per rispondere alle carenze del SSN.
Altro argomento fortemente presente in questi mesi e che continua a generare dibattiti sempre più diversificati è quello relativo alla speculazione sui vaccini, la difficoltà in fase emergenziale, e non solo, di rispondere concretamente all’emergenza cura e vaccini nei paesi più poveri, spogliati dell’assistenza sanitaria primaria e delle cure che dovrebbero rispondere all’emblema del “diritto” fondamentale.
Su questi temi si interrogheranno i diversi ospiti al Festival di Emergency 2021 “La Cura”, che per tre giorni sarà ricco di incontri che sarà possibile seguire anche in streaming sui canali ufficiali EMERGENCY su “salute – uguale e diseguale – ma anche guerra con l’analisi e le testimonianze della crisi in Afghanistan, migrazioni, lavoro, scienza, ambiente”.
Emergency offre un importante contributo, orfana del suo stimato fondatore Gino Strada, cui dedica un pensiero che guarda avanti, per continuare a percorrere la strada virtuosamente intrapresa dal 1994: “La morte di Gino Strada ci ha profondamente addolorato, ma anche attraverso questo festival – che avevamo già organizzato – vogliamo continuare a portare avanti la sua idea di cura che non riguarda solo la salute, ma un modo di vivere insieme, più giusto e solidale”.
Alice Cubeddu