“Perché un’altra mostra di Frida Kahlo?”
Il 18 maggio, presso l’Auditorium del MUDEC – Museo delle Culture di Milano, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della mostra “Frida Kahlo. Oltre il mito”, promossa dal Comune di Milano, prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e curata da Diego Sileo.
La mostra sarà aperta al pubblico a p2artire da febbraio 2018 e porterà in Italia più di cento opere tra dipinti, disegni e fotografie, riunendo in un’unica sede espositiva tutte le opere provenienti dalMuseo Dolores Olmedo di Città del Messico e dalla Jacques and Natasha Gelman Collection, le due più importanti e ampie collezioni di Frida Kahlo al mondo. Inoltre vi sarà la partecipazione di autorevoli musei internazionali che presteranno alcuni tra i capolavori dell’artista messicana mai visti nel nostro Paese.
Ma perché la necessità di un’altra mostra di Frida Kahlo? E soprattutto perché in Italia?
Dal 2014 ad oggi vi sono stati ben tre grandi appuntamenti nostrani con l’artista messicana: Roma, Genova e Bologna. “Frida Kahlo. Oltre il mito” rappresenta un progetto espositivo frutto di sei anni di studi e ricerche, che, attraverso la realizzazione di un nuovo archivio (ritrovato) composto da fonti e documenti inediti (disegni, foto, oggetti della coppia etc. ) svelati nel 2007 dall’apertura delle stanze da bagno di Casa Azul, si propone di concedere una nuova prospettiva da cui guardare il lavoro dell’artista. I locali contenenti il prezioso materiale erano rimasti sigillati, dietro disposizione di Diego Rivera, fino alla morte di Dolores Olmedo, mecenate, amante e custode del patrimonio della celebre coppia.
La nuova chiave di lettura proposta dalla prossima esposizione intende proporre un’analisi seria e approfondita della poetica dell’artista, spingendosi al di là dei sui conflitti e disequilibri interiori, elementi che, fino ad oggi, la maggior parte delle mostre su Frida Kahlo si sono limitate ad analizzare anche con una certa morbosità, offuscandone la poetica e riducendo l’interesse artistico ad una sorta di “mania per il mito”. – Studiare Frida Kahlo significa andare in Messico, visitare e ripercorrere i luoghi da lei vissuti –, afferma il curatore della mostra Diego Sileo. L’intero progetto infatti deriva da indagini condotte in loco in prima persona dal curatore, grazie alle quali sono emersi i 5 temi principali attorno ai quali si svilupperà l’intero percorso di allestimento della mostra: Politica, Donna, Violenza, Natura e Morte.
Cinque materie d’esame evidenziate e messe in relazione dalla maestria dell’unità organizzativa dell’esposizione per raccontare quella che forse può essere definita la prima artista contemporanea che, attraverso la ricerca cosciente dell’io e una ridondante affermazione della sua “messicanità”, ha anticipato i temi ma soprattutto gli atteggiamenti tipici degli artisti del nostro tempo, ponendosi come modello delle tematiche odierne.