Presentazione della PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE: Nuove norme per la promozione del regolare soggiorno e dell’inclusione sociale e lavorativa di cittadini stranieri non comunitari.
Gli stranieri non comunitari presenti in Italia sono l’8% e producono l’8% del PIL pari a 100 miliardi l’anno. Secondo l’Inps sono circa 640.000 le pensioni italiane pagate dagli stranieri. In base alle stime di Confindustria, Banca Italia e altre associazioni, il nostro sistema produttivo ha bisogno di manodopera pari ad almeno 160.000 stranieri ogni anno per i prossimi dieci anni per garantire progresso e produttività.
Questo è lo scenario italiano attuale presentato dagli esponenti della Campagna “Ero Straniero – L’umanità che fa bene” in occasione della Presentazione della Proposta di Legge di Iniziativa Popolare che utilizza il lavoro come strumento di integrazione. La Campagna, promossa da un gruppo trasversale di associazioni (tra cui Acli e Cnca) in collaborazione con Legautonomie Lombardia, Fondazione Enti Locali Milano e Scuola delle Buone Pratiche, mira a evitare situazioni di irregolarità puntando su fattori quali: l’ accoglienza, il lavoro e inclusione sociale.
La conferenza stampa svoltasi in data 15 maggio presso la Sala degli Affreschi del Palazzo della Città Metropolitana di Milano ha visto la partecipazione di numerose cariche politiche ed esponenti del terzo settore provenienti da tutto il territorio lombardo. Il via alla raccolta firme per creare sicurezza, superare la paura, l’esclusione, l’emergenza e la clandestinità è stato dato da un mese ormai. La richiesta di 60 sindaci italiani e delle realtà del terzo settore sensibili al tema è di governare i flussi migratori in modo efficace ed evitare irregolarità e sciacallaggi attraverso l’introduzione di canali regolari di ingresso per i cittadini stranieri.
Gli stranieri non portano via lavoro agli italiani, al contrario incrementano la possibilità di occupazione per tutti. Partono da questo concetto gli 8 punti della legge di iniziativa popolare presentata al Senato italiano lo scorso 12 aprile: permesso di soggiorno temporaneo per la ricerca di occupazione; reintroduzione del sistema dello sponsor; regolarizzazione su base individuale degli stranieri “radicati”; nuovi standard per riconoscere le qualifiche professionali; misure per l’inclusione attraverso il lavoro dei richiedenti asilo; godimento dei diritti previdenziali e di sicurezza sociale; uguaglianza nelle prestazioni di sicurezza sociale; garanzie per un reale diritto alla salute dei cittadini stranieri; effettiva partecipazione alla vita democratica e abolizione del reato di clandestinità. Sono questi i temi trattati dalla proposta legislativa che necessita di ben 50mila firme da raccogliere nell’arco di 6 mesi per poi essere sottoposta al Parlamento.
A fronte dell’attualità di rilevanti fattori quali: decrescita demografica nazionale, spopolamento e abbandono di paesi colpiti da calamità naturali o desertificazione sociale e deleterie politiche internazionali, nella società in cui vogliamo (o vorremmo) vivere, forse, bisognerebbe guardare all’immigrazione con gli occhi della crescita, dell’integrazione, dell’innovazione e della riflessione per un grande investimento per il futuro.