Volti antichi delle collezioni capitoline
in dialogo con le fotografie di Luigi Spina
Dal 18 aprile 2019 al 22 Settembre 2019
Centrale Montemartini
Ritratto maschile
Un intenso dialogo tra i volti antichi delle collezioni capitoline e le moderne opere del fotografo d’arte Luigi Spina viene proposto nella suggestiva mostra fotografica “Volti di Roma alla Centrale Montemartini. Fotografie di Luigi Spina”. La Mostra inaugurata il 18 aprile, si concluderà il 22 settembre 2019 alla Centrale Montemartini.
L’esposizione, a ingresso gratuito per i possessori della MIC, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, e curata da Claudio Parisi Presicce e Luigi Spina, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.
La mostra nasce dall’incontro tra la Sovrintendenza Capitolina, impegnata da molti anni in una sempre più ampia e ricca documentazione del proprio patrimonio, e il progetto di ricerca sulla ritrattistica antica ai Musei Capitolini, Centrale Montemartini elaborato dal fotografo Luigi Spina tra il 2018 e gli inizi del 2019.
Volti di Roma propone una selezione di 60 fotografie in bianco e nero, (formato 50 x 60 cm), che il fotografo Luigi Spina ha realizzato con banco ottico – tecnica già utilizzata dall’autore con risultati di alto livello – e ha poi personalmente stampato a mano.
Atleta
Le immagini fotografiche ritraggono 37 volti antichi in marmo o travertino, significativi esempi delle collezioni capitoline della Centrale Montemartini, alcuni oggetto di più scatti e tutti scelti dall’autore per le loro potenzialità espressive. Si tratta di ritratti di epoca repubblicana e imperiale, che raffigurano personaggi la cui identità è nota, ma anche volti di sconosciuti, oltre ad alcune teste ideali, copie romane da originali greci.
Ponendosi per lunghe silenziose giornate davanti ai volti antichi, Luigi Spina li ha svelati, li ha profondamente compresi attraverso il mezzo che gli è più congeniale.
La fine ricerca fotografica di Luigi Spina ha portato alla realizzazione di immagini che,cogliendo vari e originali aspetti dei volti scolpiti,suggeriscono particolari e dettagli non sempre facilmente individuabili a una prima osservazione. I visitatori sono così invitati a intraprendere un nuovo originale percorso di visita,un vero e proprio viaggio che è vera scoperta della contemporaneità espressa dai tratti fisiognomici delle antiche sculture, proposte in tutta la loro vibrante umanità ed espressività.
L’allestimento prevede la distribuzione diffusa delle foto in tutte le sale del museo, collocate in prossimità dei soggetti che ritraggono, in modo che il visitatore possa apprezzare al meglio le suggestioni espresse dalle fotografie. Attraverso la personale sensibilità e interpretazione artistica di Luigi Spina può così tornare a osservare con uno sguardo diverso le opere esposte, diventando egli stesso protagonista del dialogo visivo tra i due diversi linguaggi artistici.
. Corbulone
Il fotografo Luigi Spina, apprezzato fotografo d’arte, ha pubblicato importanti libri fotografici in cui esprime in maniera mirabile la sua visione della bellezza con la tecnica del bianco e nero a lui congeniale. Un esempio assai significativo del suo modo di intendere la fotografia di opere d’arte è il libro Diario Mitico, che raccoglie foto delle opere della Collezione Farnese nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli, e che è stato insignito nel 2018 della medaglia di bronzo per “design e concetto esemplari” nella categoria libri fotografici dell’International Creative Media Award for Books (ICMA).
Parallelamente alla Mostra, è stato editato anche il catalogo “Volti di Roma alla Centrale Montemartini. Fotografie di Luigi Spina”, a cura di Claudio Parisi Presicce e Luigi Spina, in cui la successione dei volti nelle immagini fotografiche di Luigi Spina segue la sensibilità del fotografo che ha colto una serie di richiami suggestivi tra le opere e ha creato un suo ideale percorso, un percorso visivo, non vincolato in alcun modo da cronologia e stile delleantiche sculture.
Un regesto finale a chiusura del volume fornisce un breve inquadramento storico-artistico delle opere antiche, oggetto degli scatti.
Francesco Castracane