Continua la campagna Europea ‘Diritto alla Cura – No profit on pandemic’ che porta avanti la richiesta di sospensione dei brevetti per i vaccini contro il Covid-19. La campagna si pone l’obiettivo di raggiungere il milione di firme a livello nazionale, e proprio in questi giorni il comitato italiano ICE (Iniziativa dei Cittadini Europei) ha diramato una lettera indirizzata al presidente del consiglio Mario Draghi.
L’iniziativa divenuta ben popolare è sostenuta da 100 diverse organizzazioni e conta al suo interno personalità di stampo sociale, politico e culturale e sin dal suo avvio ha sottolineato le problematiche relative al difficile accesso ai vaccini che sottoposti e rallentati dai brevetti, sono ben lontani dall’essere l’accessibile soluzione contro il virus che tiene in ostaggio il mondo intero da tempo e dunque alla libera cura.
Questo il punto focale di tutta la campagna: rivendicare il diritto alla cura per tutti i cittadini. Una tematica quella della salute pubblica come bene comune che da un anno a questa parte dà sempre più adito a discussioni che partono dall’Art.32 della Costituzione italiana, il quale garantisce appunto cure a tutti i cittadini. La rivendicazione a questo diritto si è diffuso a macchia d’olio, mosso dallo scossone che la pandemia globale ha dato sui meccanismi dei sistemi sanitari mondiali.
L’appello di ICE Right2Cure, rivolto alla commissione Europea, si fa ancora più stringente alla luce della preoccupante situazione in India dove la pandemia sembrava camminare silente fino a poche settimane fa, quando il paese si è trovato in ginocchio e in estrema difficoltà davanti al rapido avanzamento del virus. I paesi in via di sviluppo vedono accresciute le difficoltà d’accesso ai vaccini e alle cure sanitarie basilari e questo porta a gravi conseguenze sulla salute a livello globale.
“…Le aziende farmaceutiche, nonostante abbiano ricevuto finanziamenti pubblici di svariati miliardi di euro, possiedono il brevetto sul prodotto finale e quindi il pieno controllo su produzione, prezzo e distribuzione dei vaccini. Ciò permette loro di non condividere la tecnologia, di mantenere la proprietà intellettuale e limitare la ricerca, lo sviluppo e la fornitura di vaccini efficaci, realizzando enormi profitti.”
Questo, parte del contenuto della lettera indirizzata al premier italiano Draghi, diramata con carattere di urgenza, affinché il governo si adoperi per la temporanea sospensione dei brevetti dei vaccini.
“Quanto sta accadendo in India è una tragedia di dimensioni enormi destinata ad avere pesantissime ripercussioni anche in Europa: occorre un intervento immediato della comunità internazionale per liberare dai brevetti i vaccini e i farmaci anti-covid, per produrne in quantità sufficienti ad arginare la diffusione incontrollata del virus e delle sue varianti. Per questo attendiamo da Draghi una risposta positiva all’appello inviato 10 giorni fa per un fermo e inequivoco sostegno alla proposta di India e Sud Africa per una moratoria temporanea dei brevetti sui vaccini e sui farmaci anti COVID-19: l’Italia deve far pesare la sua influenza anche nei confronti della Commissione Europea”
L’urgenza della richiesta è rappresentata dall’occasione data dalle riunioni del consiglio TRIPs del 30 aprile (che segue alla riunione informale del 22 aprile scorso) e del Consiglio Generale del Wto che si terrà il 5 maggio.
Oltre 100 paesi avrebbero aderito e sostengono la campagna accanto alle organizzazioni internazionale quali OMS, UNAIDS, UNITAD e la Commissione africana per i Diritti Umani e 243 ONG di tutto il mondo.
“La sospensione temporanea dei brevetti sui vaccini è l’unica scelta da fare con urgenza – ha dichiarato Vittorio Agnoletto, portavoce della Campagna Europea Right2Cure #NoprofitOnPandemic – perchè solo così si può consentirne la produzione a livello mondiale in tutte le aziende che ne abbiano le tecnologie: l’aumento dei decessi in tutto il pianeta è in stretta correlazione con la disponibilità dei vaccini, che le aziende titolari dei brevetti non sono in grado di assicurare, per cui bisogna urgentemente coprire il fabbisogno mondiale”.
Alice Cubeddu
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