Combattere lo spreco alimentare rappresenta non soltanto un obiettivo di rilevanza globale, conforme all’Agenda 2030, ma è anche una priorità chiave all’interno della strategia europea per l’economia circolare. Da tempo, il problema dello spreco alimentare viene quantificato non solo in termini di milioni di tonnellate di cibo sprecato, ma anche attraverso la valutazione degli impatti ambientali, sociali ed economici del cibo che viene prodotto ma mai consumato. Questi impatti includono serie problematiche che attanagliano la società, come ad esempio le emissioni di gas a effetto serra, la scarsità d’acqua, l’erosione del suolo, il pericolo per la biodiversità, l’aumento del rischio di conflitti e gli effetti sulla salute derivanti dall’uso di pesticidi.
Tuttavia, la quantità di cibo in eccesso che viene effettivamente donata a livello nazionale rimane relativamente limitata. La Legge Gadda (Legge 166/2016) è stata promulgata con l’obiettivo di incentivare la ridistribuzione delle eccedenze alimentari e dei beni non utilizzati a fini di solidarietà sociale, destinandoli alle categorie bisognose. Questa legge mira a semplificare e armonizzare il quadro normativo che regola la donazione delle eccedenze alimentari. Va sottolineato che questa legge ha uno scopo principalmente incentivante e non punitivo, poiché è ampiamente riconosciuta la difficoltà generale di trovare organizzazioni sul territorio in grado di ricevere e redistribuire tutte le eccedenze, in particolare quelle relative ai prodotti freschi e altamente deperibili, per i quali la tempistica e la logistica rivestono un ruolo cruciale.
Roma si distingue come un punto di riferimento per le iniziative anti-spreco in Italia, con l’avvio della nuova campagna intitolata “Salva il pianeta in ogni angolo di Roma”. In Italia, la sensibilizzazione sulla sostenibilità e la lotta contro lo spreco alimentare sta crescendo costantemente, e Roma è all’avanguardia in questo settore. Questa affermazione è supportata dai dati di Too Good To Go, un’azienda con un forte impatto sociale e il più grande mercato globale per le eccedenze alimentari che ha lanciato la campagna “Salva il pianeta in ogni angolo di Roma“. L’obiettivo è sensibilizzare sempre più romani affinché contribuiscano, nel loro piccolo, a ridurre lo spreco alimentare sfruttando l’ampio ventaglio di opportunità offerto dai negozi locali. Questa iniziativa vuole ispirare le persone a fare la differenza nella loro vita quotidiana e a generare un impatto significativo.
Roma si piazza al primo posto in Italia come la città più attenta alla lotta contro lo spreco alimentare, con dati che dimostrano una particolare sensibilità dei cittadini romani su questa tematica. Solo da gennaio ad oggi, i romani hanno contribuito a salvare 474.000 pasti, il che rappresenta il 10% di tutti i pasti risparmiati in Italia dall’inizio dell’anno, riducendo così le emissioni di oltre 1.185.000 kg di CO2 solo nella Capitale.
Più nello specifico, per quanto riguarda le zone di Roma che si sono distinte di più nella lotta contro lo spreco alimentare, troviamo una “Top 10 anti-spreco“, dove il primo posto in classifica è occupato dal quartiere Esquilino, seguito dai quartieri Portuense e Marconi al secondo posto, e dall’area di Salario-Trieste al terzo. La quarta posizione è occupata da Casal Bottone-Vigne Nuove, precedendo Garbatella-Ostiense al quinto posto. Seguono Torpignattara-Collatino, Prati, Villa Ada-Parioli, Tor Sapienza-Prenestino e Trastevere-Testaccio, chiudendo la classifica.
Francesca Biasone, 30/10/2023