Foto: Ufficio Stampa - Affissioni Bergamo

“Facciamo parlare i muri delle nostre città”

È dall’Articolo 32 della Costituzione italiana che parte la campagna di affissioni a Bergamo, dal 6 aprile al 2 maggio, che coinvolge 40 graphic designer aderenti alla campagna “ART32 Salute pubblica Bene comune.” A partire dal gioco di parole, la campagna dà vita alla rappresentazione artistica di un diritto fondamentale quale “la salute dell’individuo e della collettività”, che prende forma grazie ai diversi sguardi dei grafici coinvolti. Attraverso le diverse tecniche utilizzate i 40 artisti danno voce alle delicate sfaccettature che il tema della salute pubblica affronta, specie in questo ormai lungo periodo di emergenza sanitaria.

L’obiettivo della campagna, rivolta a tutta la cittadinanza è quello di creare consapevolezza sulla salute pubblica, messa sempre più in difficoltà dalla progressiva privatizzazione, dai tagli effettuati dal governo, e porre l’attenzione sulla medicina territoriale.

Con la pandemia globale le difficoltà emerse sono risultate più che mai evidenti, in quanto l’emergenza è stata assorbita interamente dal Sistema Sanitario Nazionale, portando quasi al collasso il sistema già molto provato. E accanto a queste difficoltà, prima il non semplice accesso ai tamponi, ora le problematiche legate ai vaccini (con la campagna NoProfitonPandemic promossa a livello europeo), i cittadini si son visti sempre più costretti a rivolgersi a strutture private.

Si sovrappone sempre più la figura del paziente a quella del cliente e il timore è quello di vedere l’identità del paziente completamente sovrastata dal solo profitto.

Foto: ART32 —
Manifesto di jekyll & hyde

L’Art 32 riconosce la salute come stato di benessere fisico e psichico e ne sancisce il diritto all’accesso per tutti i cittadini.

Stando così le cose, e in un periodo in cui sono emerse ancor più difficoltà e disuguaglianze, si vuole impedire che queste tocchino anche un bene primario come la salute e che essa non diventi un bene per pochi, per chi se lo può permettere.

Il SSN italiano nonostante le sue innegabili carenze, è un istituto che va protetto, ma soprattutto risanato. Nel mondo sono pochi i paesi in cui predomina la totale assistenza sanitaria statale come Italia, Svezia e Gran Bretagna. Diverso il discorso per paesi come Asia e Stati Uniti in cui l’assicurazione sanitaria privata è prerogativa essenziale per accedere a assistenza e cure.

È innegabile come la pandemia abbia messo in evidenza le debolezza e le problematiche presenti nel Paese, dalla sanità, al divario digitale, all’organizzazione delle imprese stesse e che abbia costretto a rivedere molti piani d’azione per troppo tempo taciuti e rimandati. Tutto per rendersi conto dell’immobilità in cui si è vissuto per anni: ora rincorrere un cambiamento rapido, deciso e solido richiede molti sforzi.

In un clima di cambiamento è però anche necessario difendere strenuamente diritti inviolabili e mettere bene a fuoco l’importanza di un tema come la salute pubblica.

Foto: Ufficio Stampa art32.it

La campagna ART32 vuole lanciare questo preciso messaggio:

“È il primo passo di un percorso lungo che porta noi cittadini a riappropriarci della salute. Tutti esistiamo un corpo, un’idea sana di salute dovrebbe essere ovvia, nasce in noi quando noi nasciamo; invece occorre gridarla e ripeterla, come se fosse chissà che verità nascosta da rivelare: il vero scandalo è questo; in questo mondo dove alle merci si dà personalità, il nostro corpo diventa cosa anonima e impersonale.
E allora facciamo parlare i muri delle nostre città: queste nicchie amiche che i nostri corpi hanno edificato per abitarci e che percorrono ogni giorno”.

Un percorso visivo, sui muri cittadini perché ognuno possa riappropriarsene, supportato dalle diverse interpretazioni sul tema da parte dei grafici grazie alla scelta di “parlarne sui muri”.

Alice Cubeddu

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