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Salva, grazie al braccialetto elettronico. Una donna di 37 anni, vittima di violenze da parte dell’ex compagno, è stata salvata dai carabinieri grazie a un dispositivo anti-stalker che aveva con sé. L’uomo, sottoposto alla misura cautelare di divieto di avvicinamento, si era presentato all’uscita del luogo di lavoro della donna, che resasene conto e grazie al braccialetto collegato ad un’applicazione sul suo smartphone, ha potuto inviare un immediato segnale di allarme per consentire l’intervento dei carabinieri. Benefici della tecnologia, che hanno consentito ad una donna di mettersi in salvo.

L’episodio, è stato commentato dalla ministra per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna: “Il braccialetto elettronico e i dispositivi anti-stalker sono strumenti di sicurezza per le #donne: con le colleghe ministre ne abbiamo proposto l’uso rafforzato, è una disposizione da approvare al più presto”.

Anche l’assessora per le Pari Opportunità di Roma Capitale Monica Lucarelli si è espressa in merito alla vicenda commentando: “Il caso della donna di 37 anni salvata dai carabinieri grazie al dispositivo anti-stalker testimonia l’importanza della tecnologia nel contrasto alla violenza. Da sempre – spiega Lucarelli – mi batto per implementare l’uso e lo sviluppo di innovazioni che possano salvare vite ed evitare tragedie. Se l’uomo arrestato dai militari la scorsa sera a Roma non avesse avuto il dispositivo anti-stalking, un piccolo apparato installato alla caviglia della persona che ha commesso un reato collegato ad un’app presente sul telefonino della vittima capace di inviare un alert nel caso il diffidato si avvicini troppo alla persona che l’ha denunciato, forse ora saremo qui a commentare l’ennesimo episodio di violenza”.

L’introduzione dei braccialetti elettronici in Italia contro gli stalker, non è una totale novità ma se ne chiede l’implementazione rispetto al passato, come sollecita anche il giudice Fabio Roia, da anni in prima linea contro la violenza sulle donne. Il presidente della sezione delle misure di prevenzione del tribunale di Milano, attraverso una nota inoltrata alla procura rimarca che i dispositivi ci sono e rafforzano la tutela per le vittime.

È chiara dunque l’esigenza di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione e al loro massimo potenziale per prevenire atti di violenza fin troppo presenti sul nostro territorio.

Una spinta significativa verso l’utilizzo dei braccialetti elettronici c’è stata nel dicembre 2021, con il disegno di legge “per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne e della violenza domestica”, a firma delle ministre Mara Carfagna, Elena Bonetti, Luciana Lamorgese, Marta Cartabia, Maria Stella Gelmini e Erika Stefani. L’obiettivo è quello di incrementare sotto diversi aspetti la prevenzione e protezione delle vittime sin dal momento della denuncia. Nel testo è appunto previsto anche l’incremento nell’utilizzo dei braccialetti elettronici come misure cautelari nei confronti degli indagati.

Nel comunicato pubblicato il 3 dicembre 2021 si legge inoltre: “Il Disegno di legge interviene anche sul Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione (Decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159). In particolare estende l’applicabilità, da parte dell’Autorità giudiziaria, delle misure di prevenzione personali ai soggetti indiziati di alcuni gravi reati commessi nell’ambito dei fenomeni Della violenza di genere e della violenza domestica  (violenza sessuale, omicidio, deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso) e ai soggetti che, già ammoniti dal Questore, risultino indiziati dei delitti di percosse, lesioni, violenza privata, minacce aggravate, violazione di domicilio e danneggiamento, commessi nell’ambito di violenza domestica”.


Alice Cubeddu

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