Non è facile spiegare per chi vive fuori dal Brasile la giornata del 24 maggio 2017…

 

Non è facile spiegare per chi vive fuori dal Brasile la giornata del 24 maggio 2017. Pochi fatti di inquadramento. Mercoledì  24 maggio in coincidenza con un passaggio dell’iter alla Camera delle misure relative allo smantellamento della previdenza sociale una grande manifestazione promossa da molti sindacati e movimenti sociali di tutto il paese aveva corso a Brasilia davanti alla Camera dei Deputati. A partire da mezzogiorno iniziava l’affluenza che raggiungeva la cifra di 150.000 partecipanti. Verso metà pomeriggio la Polizia Militare/PM del Distretto Federale/DF cominciava ad attaccare pesantemente (cavalleria, gas urticante, proiettili di gomma). Si davano alcuni disordini con incendio di oggetti vari, ingombri per impedire l’avanzata delle forze dell’ordine, distruzione di vetrate di qualche ministero, incendi degli atri di edifici ministeriali. Di conseguenza feriti e persone con malesseri vari. All’interno della Camera deputati dell’opposizione compivano diversi atti di protesta. A questo punto il presidente della Camera Rodrigo Maia (DEM/RJ) chiedeva al governo l’invio della Forza Nazionale per garantire la protezione della Camera stessa. La Forza Nazionale  è un corpo specilizzato per l’ordine pubblico in situazioni specifiche composta da elementi delle polizie militari degli Stati e ufficili delle Forze Armate. Il “presidente” della Repubblica Michel Temer “interpretava” la richiesta chiedendo l’intervento delle Forze Armate, come dichiarato dal ministro della Difesa Raul Jungmann (PPS ).  L’iniziativa di Temer si pone al di fuori dell’ordine costituzionale e accresce le molte illegalità già compiute dal gruppo che ha occupato il potere esecutivo.

Il 25 maggio con una seconda edizione straordinaria del Diario Oficial da União il “presidente” revocava la richiesta di intervento delle Firze Armate: la debolezza dell’esecutivo è evidente, così come evidente è il rinvio al mittente dell’atto autoritario e illegale sia da parte della società civile che dell’area militare.

Teresa Isenburg, San Paolo, 25 Maggio 2017


DECRETO DEL 24 MAGGIO 2017

Autorizza l’utilizzo delle Forze Armate per la Garanzia delle Legge e dell’ordine nel Distretto Federale.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, nell’uso delle attribuzioni che gli conferisce l’art. 84, caput, incisi IV e XIII, della Costituzione, e avendo presente il disposto dell’art. 15 della Legge Complementare n. 97, del 9 giugno 1999,

D E C R E T A:

Art. 1° È autorizzato l’impiego delle Forze Armate per la Garanzia della Legge e dell’Ordine nel Distretto Federale, nel periodo dal 24 al 31 maggio 2017.

Paragrafo unico. L’area di azione per l’utilizzo a cui fa riferimento il caput sarà definito dal Ministero della Difesa.

Art. 2° Questo Decreto entra in vigore nella data della sua pubblicazione*.

Brasilia, 24 maggio 2017; 196° dell’Indipendenza e 129° della Repubblica.

MICHEL TEMER

Raul Jungmann

Sérgio Westphalen Etchegoyen**

* la pubblicazione sul Diario Ufficiale è stata immediata

** generale brasiliano e attuale ministro capo del Gabinetto di Sicurezza Istituzionale del Brasile.


Temer suscita imbarazzo nell’ incolpare Maia per la pubblicazione del decreto

di Dayane Santos

Professore di Diritto Costituzionale, Michel Temer ha cercato di attribuire il decreto che stabilisce l’uso delle Forze Armate per contenere le manifestazioni contro le riforme e che esigono la sua rinuncia, a una richiesta del presidente della Camera dei deputati Rodrigo Maia (DEM,RJ). Ma nel buttare la colpa su un suo alleato, ha creato imbarazzo e accresciuto l’isolamento del suo governo.

L’informazione è stata data durante una intervista collettiva alla stampa in cui il ministro della Difesa Raul Jungmann (PPS) disse che l’autore della sollecitazione dell’uso delle Forze Armate era stato Maia, che ha sua volta ha negato e chiesto che il governo “ristabilisse pubblicamente” la verità.  Maia ha divulgato alla stampa copia della richiesta inviata al governo, in cui si chiede l’uso della Forza nazionale e non delle Forze Armate.

Temer utilizza una misura che è stata impiegata dai governi durante la dittatura militare. Non ci sono condizioni per dire che si è trattato di una “mancanza di comunicazione”, quindi Temer dovrà ritrattare e spiegare la fondatezza della sua misura alla Nazione e ai suoi pari.

Rodrigo Maia ha anche criticato la durata del decreto che stabilisce l’utilizzo delle Forze Armate dal 24 al 31 maggio: “Un eccesso, senza alcun dubbio”, ha detto.

Per peggiorare la situazione, il governatore del Distretto Federale, Rodrigo Rollemberg (PSB), ha divulgato sempre il 24 maggio una nota in cui classifica il decreto come una “misura estrema” e che non ha avuto il “consenso” del governo del Distretto Federale.

“In tutte le 151 manifestazioni realizzate negli ultimi due anni, le forse di sicurezza federale e distrettuale hanno agito in modo integrato e collaborativo. In tutte le occasioni la Polizia Militare ha agito con efficacia e efficienza. … Con sorpresa del Governo di Brasilia la Presidenza della Repubblica ha deciso nel pomeriggio di oggi di ricorrere all’utilizzo delle Forze armate, misura estrema adottata senza previa conoscenza e neppure consenso del Governo di Brasilia e senza rispettare i requisiti della Legge Complementare n° 97/99 (articolo 15, paragrafi 2° e 3°). I fatti di oggi in Brasilia mostrano la grave crisi politica del paese. Non è la violenza e neppure la limitazione della libertà che la risolverà” ha aggiunto Rellemberg. “La soluzione verrà dallo stretto rispetto della Costituzione e delle leggi in vigore”.

(Fontewww.vermelho.org.br)


Prese di posizione 

Comandante dell’Esercito

Il comandante dell’Esercito, generale Eduardo da Costa Villas Bôas, dopo il decreto firmato da Temer, ha assicurato il 24 maggio che le Forze Armate agiranno nel rispetto della Costituzione e garantiranno la democrazia.

Villas Bôas ha valutato che la polizia ha la capacità di garantire l’ordine. “Credo che la polizia abbia al momento la capacità di mantenere l’ordine. Siamo in una situazione di attesa in caso qualche cosa sfugga dal controllo”, ha dichiarato ai giornalisti dopo una conferenza a San Paolo.

Il generale ha anche riaffermato l’impegno con la democrazia. “Sia le forze di sicurezza pubblica che la Forze Armate sono impegnate a mantenere la democrazia, nell’osservanza della Costituzione e nel perfetto funzionamento delle istituzioni nazionali, alle quali compete trovare il cammino per la soluzione di questa crisi. Ma la nostra democrazia non corre rischi”, ha affermato.

Villas Bôas   ha anche affermato che il clima  nel comando della istituzione e nel Palazzo del Planaldo (del governo) è di “choque” e “molta insicurezza” dopo le denunce dell’imprenditore Joesley Batista, della JBS, che coinvolgono Temer.

(Fonte: Brasil 247)

Ministro del Supremo Tribunale Federale

La perplessità dei brasiliani di fronte all’atto di forza compiuto da Temer è stato ben espresso in una frase del ministro Marco Aurélio Melo, che ha sospeso una sessione del Supremo Tribunale Federale/STF nell’apprendere la convocazione delle Forze Armate: “Spero che la notizia non sia vera”, ha affermato.

(Fonte: Diario do centro do mondo, DCM)

Centrali sindacali: la violenza non intimiderà la lotta conto le riforme

di Railídia Carvalho

I lavoratori dei quatto punti del Brasile  hanno protestato in Brasilia contro le riforme della Previdenza e del Lavoro sono state attaccate dalla Polizia Militare del Distretto Federale con pallottole di gomma e gas urticante nel pomeriggio del 24 maggio. Dirigenti delle centrali sindacali hanno condannato le aggressioni.
“ Ciò ci ricorda i peggiori tempi della dittatura militare. Non appena la marcia ha raggiunto il parlamento, subito è stata repressa con gas contro donne, bambini e lavoratori che erano qui solo per difendere il diritto a lavorare liberamente, garantire il diritto del lavoroe l’accesso alla Previdenza. Ma se pensano di intimidirci, si sbagliano. Riconquisteremo la democarzia in questo apese, ha detto Sérgio Nobre, segretario generale della Centrale Unica dei Lavoratori (CUT).

I manifestanti  esigevano anche la rinuncia del presidente Michel Temer coinvolto nel pagamento di tangenti  per impedire delazioni dell’ambito della Operazione Lava Jato. La convocazione di elezioni dirette per presidente à stato anche uno degli slogan della manifestazione.

Adilson Araújo, presidente della Centrale dei Lavoratoriu e Lavoratrici del Brasile (CTB) ha raccontato le scene di terrore  vissute dai manifestante. “Molte persone si sono sentite male, sono state aggredite, sono state raggiunte da pallottole di gomma e colpite coi manganelli. Sembra che l’ordine di Temer  sia: approfittate, chè io sto per andarmente, finite le scorte di gas. Ma ogni attacco del governo solo rafforza l’unità delle centrali”, ha incalzato il dirigente della CTB.

Secondo Adilson, l’uso della forza è un atto di disperazione di un governo che vede ogni giorno più invivibile la sua permanenza alla presidenza. “Cerca di resistere sulla base della forza reprimendo una manifestazione pacifica che ha superato le aspettative e che ha avuto una posizione bel chiara in difesa delle elezioni dirette”.
(Fonte: Jornalistas Livres)

Il coordinatore del Movimento dei Lavoratori senza Tetto (MTST) Guilherme Boulos, ha registrato un video nel pomeriggi del 24 maggio denunciando le azioni violente della Polizia Miliatre del Distretto Federale contro i manifestante che partecipavano a Ocupa Brasilia. “La PM agisce come una gangue e attacca i manifestanti”. A  metà pomeriggio erano “già quasi due ore che la polizia del Distretto federale lancia(va) bombe di gas contro il popolo”.

(Fonte: www.vermelho.org.br)


La notizia del giorno

In realtà la notizia del giorno 24 maggio avrebbe dovuto essere la seguente:

Il senatore sospeso Aécio Neves (PMDB,MG) non può più viaggiare all’estero; indagato dal Supremo Tribunale Federale per corruzione e riciclaggio di denaro, ha dovuto consegnare il passaporto al STF oggi 24 maggio. Aécio ha anche ricevuto notifica della richiesta di arresto formulata dalla Procura Generale della Repubblica e ha ottenuto 15 giorni per esprimersi prima della decisione del plenario della corte.

Dopo essere stato sconfitto nelle elezioni presidenziali del 2014 Aécio ha deciso di mettere fuoco al paese (“solo per scocciare” come disse in una registrazione con l’imprenditore Joesley Batista) non accetando il risultato elettorale e alleandosi  con Eduardo Cunha, condannato a 15 anni di prigione, per creare instabilità economica e così raggiungere successo nel golpe; Aécio ha trascinato il Brasile nella mggiore crisi della sua storia successiva alla fine della dittatura militare (1984).

(Fonte: Brasil 247)


Traduzione di Teresa Isenburg, da San Paolo del Brasile

immagine di copertina: Un manifestante marcia verso il parlamento di Brasilia. (Gustavo Gomes, Bloomberg/Getty Images su Internazionale.it)

immagine nel testo: Scritte contro il presidente brasiliano Temer (AP, su Corriere.it )cri

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