Tuttaunaltracosa tra Cura e Welfare di Territorio e della comunità
L’edizione 2021 del Festival Tuttaunaltracosa torna in piazza Capitaniato a Padova dal 17 al 19 settembre per promuovere il commercio equo e solidale. Equità e solidarietà le parole d’ordine che guideranno le botteghe, le associazioni e gli operatori solidali che saranno presenti al festival.
L’evento, organizzato dall’Associazione Botteghe del Mondo attiva dal 1991 con una rete di 70 organizzazioni No Profit che quest’anno compie 30 anni, sarà l’occasione per approfondire i temi ancora più presenti in questi mesi passati quali la Cura e il Welfare di Territorio e della comunità che saranno discussi nei vari incontri previsti della Fair Trade Academy presente a Tuttaunaltracosa.
Al centro, la promozione degli obiettivi dell’Agenda 2030 ma anche l’opportunità di aprirsi a un dialogo sulle accresciute disuguaglianze sociali presentatesi con la pandemia da Covid-19 che ha colpito nel profondo l’intera popolazione mondiale. La pandemia infatti, ha mostrato da subito più lati emergenziali, dalla crisi sanitaria in primis ma anche sociale e ne ha mostrato tutte le debolezze e gli effetti.
Il problema del diritto alla Cura ad esempio, in cui è emerso prepotente il pensiero unico “mercato e profitto”, per il quale si sono attivate associazioni e campagne per combattere a favore di un diritto del cittadino del mondo, che voleva essere leso dalle mere logiche di mercato e guadagno, il tutto generatosi non certo all’inizio dell’emergenza mondiale ma da anni di logiche capitalistiche, tra tagli, privatizzazioni, gestioni dei sistemi e servizi pubblici ai cittadini che vengono sempre più messe da parte anziché essere implementate a favore della crescita sociale.
Anche a livello sociale, le carenze e la superficialità degli anni precedenti hanno presentato il conto. A livello umano, relazionale, anche individuale è arrivata una consapevolezza che forse per molti aspetti verrà nuovamente messa da parte a favore di “un ritorno alla normalità” preesistente di modelli sociali ed economici che per certi versi obbligano a ripercorrere gli stessi passi errati. Ma il dialogo di apertura al cambiamento, di una “nuova normalità” tanto discussa e certo osteggiata (come nel caso di nuove modalità lavorative che possano andare incontro a un più sano stile di vita in molti casi) si è messo in moto e traina gli argomenti relativi alla sostenibilità, al rispetto per l’ambiente, alla crisi climatica in corso che non può essere ignorata.
La pandemia ha mostrato LA crisi in ogni aspetto dell’esistenza, ha costretto l’insieme unico che è il mondo a cercare un dialogo su cui costruire un percorso da affrontare unitamente. Per questo il contributo dell’evento Tuttaunaltracosa va letto come un’occasione importante a cui essere partecipi attivamente per generare un futuro capace di abbracciare nuovamente la comunità, il suo potenziale e porre al centro la capacità di creare equilibri tra sé, gli altri, l’ambiente e sentirsi parte di un progetto comune.
Alice Cubeddu