Qualche giorno fa, durante un pomeriggio passato a casa, mi sono imbattuto in un film disponibile su Netflix dal titolo molto accattivante, “Il potere del cane“. La pellicola, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Thomas Savage, vede alla regia la statunitense Jane Campion, che per questo suo ultimo lavoro, uscito a fine 2021, si è aggiudicata alla settantottesima mostra internazionale del cinema di Venezia il Premio speciale per la regia. Il film offre un cast davvero sorprendente. Tra gli attori protagonisti infatti troviamo Benedict Cumberbatch, che anche in questo caso regala una straordinaria interpretazione nel ruolo del controverso Phil Burbank; Kirsten Dunst, nel ruolo di Rose Gordon, e Jesse Plemons nel ruolo di George Burbank.
Questa pellicola di Jane Campion si caratterizza innanzitutto dalle forti atmosfere west, simili a quelle che si possono rintracciare in un romanzo di Cormac Mccharty. Atmosfere che vengono percepite attraverso uno straordinario lavoro di fotografia, affidato ad Ari Wegner, e di sceneggiatura. ” Il potere del cane” è ambientato nel Montana del 1925 e racconta le vicende di due fratelli, Phil e George Burbank, che a un certo punto durante il periodo di transumanza vengono a conoscenza della vedova locandiera Rose Gordon.
I due fratelli hanno delle personalità molto diverse fra loro. Phil è un uomo rude, oscuro, che dentro di se però nasconde delle forti fragilità che si scopriranno nel corso del film. George invece è un uomo buono, a tratti buffo, e che proverà subito un forte sentimento nei confronti di Rose Gordon, tanto che poi deciderà di sposarla. Rose è una donna che gestisce una piccola locanda, e che si trova a crescere da sola suo figlio Peter, un ragazzino intelligentissimo che passa il suo tempo nella cameretta a dissezionare animali. Rose ha una passione fortissima per la musica, suona “la Marcia di Radetzky” al pianoforte, ma anche di lei si scopriranno i suoi demoni personali lungo il corso della trama.
Durante il film si scoprono le difficoltà che i personaggi hanno ad interagire fra di loro. Particolarmente significativa è la relazione che si costruisce fra Phil Burbank e George, dove inizialmente Phil tratta con scherno il figlio timido di Rose, ma con cui poi riuscirà ad instaurare un sincero e particolare rapporto di amicizia. Ma anche il rapporto fra lo stesso Phil e Rose, dove i due non sembrano trovare mai nessun punto di contatto. “Il potere del cane” offre un intreccio sorprendente tra classica epica western americana e sentimenti privati, il tutto affiancato dalle magistrali interpretazioni da parte degli attori protagonisti. Proprio per questi motivi meriterebbe senz’altro di essere visto.
Francesco Martano