La Carta di Roma: informare e comunicare la deontologia dell’emergenza profughi e della cooperazione internazionale

In data 12 maggio 2017 si è tenuto, presso Palazzo Isimbardi a Milano, il seminario di formazione deontologica per giornalisti, professionisti e pubblicisti, “Immigrazione e cooperazione. La Carta di Roma: informare e comunicare la deontologia dell’emergenza profughi e della solidarietà”.

Promosso dall’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, in collaborazione con CoLomba, AceA Onlus, Consumietici.it e Città Metropolitana, è stata un’occasione importante per approfondire alcuni dei temi rilevanti nell’attuale scenario socio-culturale. Da sfondo la Carta di Roma del 2009, il Protocollo deontologico che riguarda le informazioni su: richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti. Il documento è stato redatto congiuntamente da FNSI (il sindacato dei giornalisti) e dal Consiglio Nazione dell’Ordine dei giornalisti tra aprile e giugno 2008 e fa parte del bagaglio di strumenti di lavoro dei giornalisti italiani. La Carta si fonda sul criterio enunciato nell’articolo 2 della legge istitutiva dell’Ordine (legge n. 69 del 3 febbraio 1963): il rispetto della verità sostanziale dei fatti osservati.

Mai come oggi vige una comunicazione scorretta sul tema, per cui l’informazione viene costantemente strumentalizzata al fine di indirizzare il consenso dei lettori verso interessi di parte, nonché a nascondere le reali cause che provocano il fenomeno migratorio in generale e l’afflusso costante di richiedenti asilo.

La Carta di Roma precisa i termini di riferimento cui si deve attenere il giornalista: migrante è la persona che decide di trasferirsi, con mezzi legali, in un altro Paese. Richiedente asilo è la persona che fugge da Paesi in cui non sono garantiti e rispettati i diritti essenziali della persona. Rifugiato è colui che ha ottenuto il riconoscimento dello status, regolarizzando quindi la sua posizione nel Paese ove ne fa richiesta. Le vittime di tratta sono invece tutte quelle persone “trafficate” da organizzazioni criminali, vendute per commerci illegali, tra cui quello d’organi o la prostituzione.

La Carta di Roma definisce le regole che consentono la tutela della dignità e della sicurezza di queste persone ribadendo altresì la massima aderenza che l’informazione deve avere rispetto alla realtà dei fatti, espressa in un contesto chiaro e completo, che non apra spiragli a pregiudizi, demagogie nei confronti delle diversità culturali e religiose, evitando allarmismi ingiustificati. Inoltre il protocollo  richiama i giornalisti ad avere accortezza in merito all’identità e all’immagine di persone che rischiano ritorsioni dalle organizzazioni criminali.

Al Seminario sono intervenuti numerosi relatori, in rappresentanza di associazioni di migranti, organizzazioni non governative, testate giornalistiche e istituzioni.

Arianna Censi, Vicesindaco di Città Metropolitana ha aperto la giornata sottolineando l’importanza dello studio dei fenomeni di cui bisogna dare corretta informazione e la distinzione tra populismo, che non deve essere ritenuto un termine negativo, in quanto sinonimo di espressione popolare, e strumentalizzazione dell’informazione, che invece minaccia la democrazia ed impedisce di trovare il giusto equilibrio tra la percezione di sicurezza dei cittadini e l’accoglienza.

L’intervento del Prefetto di Milano, Luciana Lamorgese, ha spiegato la gestione del fenomeno legato ai richiedenti asilo e il lavoro che ha come obbiettivo la collaborazione con i Sindaci della Città Metropolitana e che porterà a breve alla condivisione di un Protocollo. Da rimarcare l’affermazione secondo la quale la minaccia alla sicurezza è causata dalla mancata integrazione e non dai fenomeni migratori, dunque questo il punto su cui le forze istituzionali, ma non solo, devono convergere.

Il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, Gabriele Dossena, ha rimarcato la pericolosità delle fake news, che soprattutto online, sono fenomeno dilagante, ai danni in primis, dei lettori, ribadendo che è dovere del giornalista riportare la verità sostanziale dei fatti.

Lele Pinardi, giornalista ed esperto di Cooperazione Internazionale, ha richiamato alcuni punti delle norme e delle regole che guidano l’attività del giornalista, offrendo delle delucidazioni rispetto a ciò che sono le ONG, spiegando brevemente “il Codice di condotta per il Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa e per le Organizzazioni Non Governative (ONG) durante le operazioni di soccorso in caso di catastrofe”, che vede l’imperativo umanitario come priorità assoluta, nella piena indipendenza, quindi libertà da qualsiasi potere e/o bandiera politica.

L’On. Lia Quartapelle, Commissione Esteri della Camera, ha portato gli aggiornamenti sull’applicazione della legge  dell’11 agosto 2014/125, che, tra l’atro, vede la cooperazione quale parte integrante e qualificante della politica estera dell’Italia, richiamando ad approfondire sempre meglio le cause profonde dei fenomeni migratori, in continua evoluzione.

Vincenzo Guggino, Segretario generale IAP – Istituto Autodisciplina Pubblicitaria, ha approfondito l’etica necessaria all’utilizzo delle immagini nelle pubblicità a fini sociali.

Ada Civitani, Presidente di CoLomba – Cooperazione Lombardia, ha difeso le ONG dalle recenti accuse, che le vedrebbero implicate in racket criminali responsabili della tratta di migranti dalle coste libiche. Rimarcando che le ONG hanno come principale obbiettivo, oltre all’aiuto, la difesa della democrazia e dei diritti umani, in quanto parte della società civile e quale strumento utile a dare risposta alle fasce più deboli della popolazione.

Dava Gjoka, Presidente dell’Associazione Città Mondo di Milano, che riunisce le organizzazioni di migranti, ha riportato la sua esperienza sia come migrante sia come appartenente ad un’associazione,  con un interessante focus sul confronto quotidiano con gli stereotipi.

Ultimi due interventi, quelli di Gigi Donelli, Caporedattore Radio 24, che ha ripreso e rielaborato quanto detto precedentemente  e Fabio Pizzul, giornalista e Consigliere di Regione Lombardia, che ha chiuso il seminario ribadendo il diritto dei deboli e le responsabilità degli enti locali.

I flussi migratori sono un fenomeno inarrestabile, in crescita, a causa degli squilibri mondiali sempre più marcati a livello economico, politico e sociale. Nella tabella i dati del Ministero dell’Interno.

Il seminario di formazione oltre che utile è stato anche necessario e si auspica l’organizzazione di ulteriori occasioni simili per andare maggiormente a fondo a questioni complesse, come sono quelle dell’immigrazione e della cooperazione internazionale.

La foto di apertura dell’autrice, con sala del Consiglio, da destra verso sinistra Emanuele Pinardi, Lucana Lamorgese, Arianna Censi e Lia Quartapelle.

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