E’ iniziata il 2 Giugno 2017 e proseguirà fino al 26 Novembre 2017 presso il Palazzo dei Conservatori, ai Musei Capitolini, l’esposizione “Arte negata e riconquistata in mostra”.

Le nostre bellezze artistiche sono continuamente sottoposte a furti, vandalismi e danneggiamenti dovuti a eventi naturali disastrosi ma anche alla mano dell’uomo. La mostra,  promossa da Roma CapitaleAssessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, ideata e organizzata dal Centro Europeo per il Turismo e la Cultura presieduto da Giuseppe Lepore con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura – intende evidenziare e attualizzare l’impegno delle istituzioni a favore dell’arte con un’esposizione di importanti testimonianze artistiche che, a causa di vicende non sempre trasparenti, sono state per moltissimo tempo negate alla pubblica fruizione e spesso dimenticate nei depositi o in altri contenitori non accessibili al pubblico.

L’evento vuole anche porre in risalto il quotidiano impegno da parte del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale che opera con dedizione e caparbietà alla ricomposizione e ricostruzione del nostro patrimonio culturale.

La mostra è costituita da tre sezioni:

La prima sezione riguarda le opere recuperate a seguito di furti e  presenta alcuni dipinti di proprietà del Museo Nazionale San Matteo di Pisa, recuperati dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Firenze nel 2014 a conclusione di una complessa  indagine iniziata nel gennaio dello stesso anno in Olanda. Le opere erano state affidate nel 2002 a un restauratore toscano perché intervenisse a sanare il loro precario stato di conservazione.

Le indagini, iniziate dopo la denuncia di scomparsa da parte della Direzione del Museo che ne aveva constatato la mancanza nel corso di un attività d’inventariazione, hanno rivelato che le opere erano state vendute nel corso degli anni dallo stesso restauratore a commercianti del settore e successivamente rivendute a società di brokeraggio internazionali francesi e svizzere. L’olio su tavola fondo oro raffigurante l’Addolorata di Quentin Metsys è transitato, ad esempio, prima presso un antiquario di Lucca e successivamente presso una  società del settore svizzera, che lo ha proposto in vendita nell’ambito della mostra mercato di Maastricht per la cifra di ben tre milioni di euro. Acquistato da un collezionista straniero, il dipinto è stato poi localizzato in Grecia presso un deposito di stoccaggio di opere d’arte. Alcune delle rimanenti opere recuperate sono state ritrovate ancora nella disponibilità del restauratore indagato, altre presso antiquari e rigattieri della provincia di Lucca.

La seconda sezione riguarda le opere salvate dalle zone terremotate dell’Italia Centrale, nello specifico delle Marche. Si tratta di capolavori della rete museale dei Musei Sistini del Piceno e di un dipinto della Chiesa di Sant’Angelo Magno di Ascoli custodito nel deposito del Forte Malatesta di Ascoli, provenienti da alcune sedi danneggiate e chiuse a causa del sisma.

La terza sezione pone l’obiettivo su un tema purtroppo di grande attualità: i danni provocati dalle guerre, partendo dall’esempio di quanto accaduto al patrimonio della cattedrale di Benevento, colpita dalle bombe degli alleati nel settembre del 1943, il cui aspetto non doveva differire troppo da quello delle tante chiese distrutte dai terremoti. Allora, come oggi, si provvide a recuperare e mettere in salvo il patrimonio superstite, ma gran parte del materiale fu accatastato e dimenticato e, fino al ritrovamento del 1980, erroneamente ritenuto perduto. Subito dopo i bombardamenti furono tratti in salvo i preziosi arredi liturgici e i paramenti sacri, parte del cosiddetto Tesoro del Cardinale Orsini, arcivescovo di Benevento e poi Papa col nome di Benedetto XIII.

Fino al 1980 era opinione comune che, dei due amboni del duomo, gli unici elementi superstiti fossero quelli conservati ed esposti presso il Museo del Sannio a Benevento e il Museo Diocesano a Benevento. Tuttavia, i lavori di scavo archeologico hanno portato alla luce i marmi depositati in uno dei locali adiacenti alla cripta: i leoni facenti parte dei due pergami e i frammenti delle colonne che li sormontavano, alcuni capitelli ed elementi di sculture e di lastre marmoree che ne costituivano le fiancate, nonché la base con figure di mostruose cariatidi del cero pasquale e il fuso spiraliforme della colonna che su essa si impostava.

SCHEDA INFO LA BELLEZZA RITROVATA:

Arte negata e riconquistata in mostra

Musei Capitolini, Palazzo dei Conservatori, Piazza del Campidoglio – Roma

2 Giugno / 26 Novembre 2017

Orari

Tutti i giorni 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)

BIGLIETTI       

€ 15,00 biglietto integrato Mostra + Museo intero per i non residenti a Roma;

€ 13,00 biglietto integrato Mostra + Museo ridotto per i non residenti a Roma;

€ 13,00 biglietto integrato Mostra + Museo intero per i residenti a Roma;

€ 11,00 biglietto integrato Mostra + Museo ridotto per i residenti a Roma;

€ 2,00 sul biglietto gratuito, ad esclusione dei biglietti per scuole elementari e medie inferiori, bambini da 0 a 6 anni e portatori di handicap;

Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente

 

Francesco Castracane

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