L’esperienza di governo che si è appena conclusa non è stata positiva per il Terzo Settore in generale e per il mondo della Cooperazione allo sviluppo in particolare. A una retorica aggressiva e indiscriminata contro le ong, additate come “colpevoli” di essere complici dei trafficanti di persone che operano nel Mediterraneo, si è sommato lo svuotamento dei fondi previsti per la cooperazione e l’incertezza crescente per l’intero comparto del Terzo Settore. La riforma votata nella precedente Legislatura procede infatti con pesanti e colpevoli ritardi. Mancano ancora decreti attuativi che stabiliscano definitivamente le modalità di trasformazione di migliaia di associazioni, fondazioni e cooperative coinvolte nella riforma.

In questa breve esperienza di governo il danno più grande è stato fatto al mondo della solidarietà internazionale che opera in Italia e all’estero per diffondere la cultura della conoscenza, e del rispetto per le diversità e per lottare contro la povertà e per la tutela ambientale. Si è tentato di demolire la nostra immagine e la nostra reputazione, come non era mai successo prima, con campagne di odio farcite da colossali bufale che purtroppo in parte hanno attecchito, portando a un calo delle donazioni che i cittadini destinano ai nostri progetti. Siamo stati tutti esposti alla gogna, indistintamente, quando abbiamo operato per l’accoglienza dei migranti in Italia oppure quando abbiamo portato aiuti “a casa loro”. La visione di una parte della coalizione uscente sulla società e sulla cittadinanza è stata fortemente escludente, ha scavato solchi, rifiutato il dialogo, creato nemici, discriminato.

Al nuovo governo che si sta formando in queste ore chiediamo un cambiamento di rotta rispetto a quanto accaduto negli ultimi mesi. Anzitutto, ripristinando lo stato di diritto calpestato dai cosiddetti “decreti sicurezza”. Ma anche rilanciando la presenza italiana nel concerto delle nazioni che cercano soluzioni per accorciare le distanze tra paesi, per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, per ridare ossigeno al multilateralismo e al dialogo come via maestra per rendere il nostro pianeta più giusto e più sicuro. Ci auspichiamo che la breve parentesi “sovranista” in Italia sia presto dimenticata. Noi sappiamo che l’Europa, pur tra mille difficoltà e contraddizioni, resta una dimensione vitale per affermare, insieme agli altri, una visione del mondo e della società basata sulla democrazia e lo sviluppo.

In Lombardia, dove si trova la maggiore concentrazione di associazioni di solidarietà italiane, abbiamo lavorato per salvaguardare la dimensione unitaria che ci vede tutte insieme in Colomba. La nostra interlocuzione con gli enti locali è continuata malgrado le differenze che si registravano a livello nazionale perché crediamo ostinatamente nel dialogo e nel confronto. Abbiamo continuato a lavorare in Italia e all’estero senza fermarci, grazie ai nostri operatori, volontari e grazie al sostegno dei cittadini. Ora chiediamo che venga rilanciata anche a livello locale un’azione di informazione corretta che “disintossichi” i cittadini bersagliati da false notizie sulla natura e sul lavoro delle ong. Chiediamo che anche gli enti locali facciano pressione perché si sblocchi al più presto l’iter di definizione della Riforma del Terzo Settore e allo stesso tempo che vengano ripristinati i fondi della cooperazione decentrata e dell’educazione alla cittadinanza globale. Siamo stati sempre convinti che per evitare le “emergenze” si debba agire con gli investimenti in educazione, salute e diritti, che sono sempre valori universali.  Oggi siamo fiduciosi che il paese riparta, e noi siamo pronti a dare come sempre il nostro contributo come società civile, perché la solidarietà non si ferma mai, fa parte della nostra natura di esseri umani.

Alfredo Luis Somoza

presidente di CoLomba – Cooperazione Lombardia


Riceviamo, condividiamo e pubblichiamo uno scritto di Alfredo Luis Somoza, presidente di Colomba – Cooperazione Lombardia; le foto sono delle attività di educazione alla cittadinanza globale che le realtà associate a Colomba. La redazione

 

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