Cinque trentenni, amiche sin dal liceo, trascorrono tutte le estati una settimana in vacanza assieme, ma questa volta le cose prendono una piega totalmente diversa. Ecco cosa vi aspetta se guarderete la nuova serie, firmata Netflix, “Le ragazze dell’ultimo banco”. Prima di partire per il solito viaggio estivo, le cinque amiche si radono la testa in segno di solidarietà per una di loro, alla quale è stato diagnosticato il cancro, e decidono di imporsi delle regole: per sette giorni non menzioneranno mai la malattia, e ogni giorno affronteranno una sfida personale. Ogni sfida viene scritta da ciascuna su un biglietto anonimo e ogni giorno ne pescheranno uno, trovandosi a dover superare le proprie paure e i propri limiti, per vivere ogni giorno come fosse l’ultimo.

Non è solo una storia di amicizia, di solidarietà femminile, è un breve racconto di formazione dell’età adulta diviso in sei capitoli pieni di emozioni, passioni, segreti e desideri nascosti. Un viaggio che porterà le cinque donne a riscoprirsi tra loro e a riscoprire loro stesse, mettendo in dubbio i ruoli convenzionali della loro vita in società: dalla moglie fedele, alla madre perfetta, fino all’influencer energica, ognuna di loro scardinerà le proprie paure mettendosi realmente a nudo. Una fotografia fedele e delicata di cosa vuol dire essere donna nel 2022.

Un prodotto commovente che è in grado, però, grazie all’ironia dei personaggi, di strapparci un sorriso ad ogni puntata, facendoci immergere in una realtà all’interno della quale ogni donna non faticherà certo ad immedesimarsi mettendo in discussione sè stessa e i propri rapporti. Siamo davanti a un vero e proprio inno alla vita e alla femminilità.

Grazie alla convincente recitazione delle attrici, a cui basta uno sguardo per trasmetterci i loro pensieri e i loro timori, e grazie a una regia impeccabile, “Le ragazze dell’ultimo banco” risulta decisamente una delle mini serie più belle degli ultimi anni. Consigliatissima la visione in lingua originale, per non perdere quella dimensione di verità e spontaneità che i personaggi riescono a far trasparire dallo schermo.


Chiara Saibene Falsirollo

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