Nelle belle strade di Lerici litigare a volte aiuta.

“…Che senso ha non voler più viaggiare in aereo, il tuo viaggio non incide nulla nelle emissioni globale di Co2, inoltre ad oggi l’ incidenza in percentuale di emissione di Co2 dei voli aerei è bassissima circa il 10% mi pare… Sono altre le priorità: eliminare le centrali a carbone, lavorare sulle energie rinnovabili, utilizzare la macchina mai da soli e il meno possibile… queste sì che sono azioni che hanno un peso globale…”

Così si sono svolti per un bel po’ di tempo, come una partita il ping pong che va sempre pari patta, gli scontri con mio marito su tema viaggiare utilizzando l’aereo, anche in relazione a certi interventi che ci saranno a BASE Milano all’interno dei Sustainable Outdoor Days 17-20 ottobre (Milano Montagna Week).

Mi dicevo: se promuoviamo certi contenuti, dobbiamo conoscerli e capire il nostro punto di vista.

Io mi sono sempre molto innervosita quando anche molti amici utilizzano questo tema “tanto non cambia nulla” come scusa per andare avanti a comportarsi in maniera sempre uguale perché “tanto non sono certo i miei comportamenti che cambieranno qualcosa, ma solo le scelte politiche ed economiche che hanno un significato reale…” e così vanno avanti a mangiare carne, vanno a fare weekend in aereo, usano due macchine per venire al mare perché magari il marito vuole tornare domenica e la moglie lunedì, etc.

Finché un giorno camminando sulle stradine di Lerici (amo la liguria e mi è di ispirazione) stavo come spesso accade discutendo con mio marito per cercare di spiegargli qualcosa che sentivo dentro ma non riuscivo ad esprimere a parole; il tema erano i voli e in generale i comportamenti che anche se non incidono in maniera significativa io non mi sento più di fare, (spero di riuscire ad essere poi coerente perché sono cambiamenti che incidono pesantemente nella vita di ciascuno di noi)

In ogni caso finalmente, vicino al castello di Lerici, mi si sono schiarite le idee.

Ora come ora viaggiano pochissime persone in aereo, ma visto che non posso pretendere di fare io una cosa che se la facessero tutti diventerebbe insostenibile da un punto di vista di utilizzo della CO2 , con che arroganza io prenderò un volo sapendo che se anche il resto del mondo lo farà sarà un disastro ecologico?

Quindi la mia è una scelta etica, so che il mio viaggio non inciderà ma non posso farlo sulla pelle e sulla CO2 delle persone che non possono permettersi questo lusso.

Quando compio un’ azione anche la più banale mi devo chiedere sempre: che conseguenze ci sarebbero se tutti facessero la stessa azione? Questo vale nel bene: non mangio carne e mi auguro che anche gli altri facciano la mia scelta, come anche non vado in aereo perché se lo facessero tutti sarebbe insostenibile.

Alla fine della discussione avevo finalmente chiarito a mio marito, ma sopratutto a me stessa, il concetto per cui non sono solo i numeri che contano.

Prima di tutto la nostra responsabilità verso tutte le persone che abitano il mondo e in particolare coloro che hanno meno e che tra l’altro consumano meno: noi non possiamo sfruttarli sprecando inutilmente CO2 per puro divertimento.

Laura Agnoletto

Lerici, 22 settembre 2019

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A proposito di stili di vita e consumi etici.

da un post su Facebook di Laura Agnoletto di @milanomontagna, per gentile concessione.

(la foto è dell’autrice)

Michele Papagna

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