Viene già chiamata “la stangata d’ottobre”, quella relativa agli ingenti rincari sui prezzi di energia elettrica e gas. Una dinamica verificatasi a seguito della piena ripresa delle attività produttive, dopo il blocco totale dei mesi più duri di pandemia. Con la ripartenza delle attività si è registrata dunque anche una maggiore richiesta di materia prima, gas in particolare e ciò ha portato ad un aumento dei prezzi di acquisto delle risorse necessarie.
All’annuncio di un rincaro del 45% sulla bolletta della luce e del 30% su quella del gas, conseguente alla situazione pandemica, il governo Draghi ha cercato di intervenire per mitigare la preoccupante situazione: “Il governo si è impegnato a contenere il rincaro delle bollette. Lo scorso giugno avevamo già stanziato 1,2 miliardi per ridurre gli oneri di sistema. Poche settimane fa, siamo intervenuti ulteriormente, con più di 3 miliardi, per calmierare i prezzi nell’ultimo trimestre dell’anno, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione”. Queste le dichiarazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi in Senato.
Nell’ultimo comunicato rilasciato a fine settembre, Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ha annunciato il proprio intervento in merito “annullando transitoriamente gli oneri generali di sistema e potenziando il bonus sociale alle famiglie in difficoltà, grazie al decreto di urgenza del Governo che ha stanziato le risorse necessarie, con ciò consentendo di attutire l’impatto su 29 milioni di famiglie e 6 milioni di microimprese”.
In questo modo, i rialzi saranno del +29,8% per la bolletta dell’elettricità e del +14,4% per la bolletta del gas. Grazie alla collaborazione tra il Governo e Arera la situazione resterà stabile fino a fine anno. Nello specifico, Arera ha dichiarato che per il 2021 la spesa finale per famiglia sarà di 631 euro (+30% rispetto al 2020), e di 1130 euro per il gas (+15% rispetto al 2020), tenendo però conto che nel 2020 si sono registrati prezzi particolarmente bassi per via della pandemia.
La domanda che si fanno in molti è: cosa accadrà nel 2022, al termine dell’intervento di arginamento del Governo? È lo stesso presidente di Arera Stefano Besseghini, davanti alla Commissione Industria al Senato lo scorso 19 ottobre, a offrirci un quadro generale della situazione: “I dati disponibili confermano la tendenza a ulteriori rialzi dei prezzi dell’energia nell’immediato futuro; inoltre, le previsioni di medio periodo lasciano ad oggi intravedere un processo ancora lento di riallineamento verso prezzi più bassi, con prezzi del gas naturale superiori ai 40 Euro/MWh per tutto il 2022, per poi scendere verso i 30 euro/MWh solo nel 2023”.
Alice Cubeddu