Dalla differenza delle culture alla cultura delle differenze
Il 14 marzo, presso l’Auditorium del MUDEC – Museo delle Culture di Milano, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della mostra “Kandinskij, cavaliere errante. In viaggio verso l’astrazione”, promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE.
La mostra è aperta al pubblico dal 15 marzo e si fermerà al MUDEC fino al 9 luglio. Un’esposizione assolutamente inedita, composta da 53 opere e 85 tra icone, stampe popolari ed esempi di arte decorativa, le quali raccontano il passaggio dal viaggio “reale” a quello “ideale” dell’artista russo.
Un percorso, quello presentato, grazie al quale dai temi dei cavalieri e delle fiabe russe, Kandinskij giunge alla scoperta e interpretazione dell’astrattismo attraverso una totale liberazione dalla schiavitù dell’”Oggetto”. La mostra, pensata per Milano, è caratterizzata da opere (alcune mai viste in Italia) provenienti dai più importanti musei russi e da quelli delle provincie e delle altre ex-Repubbliche dell’Urss. Una collezione che, fondandosi sul rapporto tra arte ed etnografia e sulla metafora del viaggio (alla scoperta della Russia) come avventura cognitiva, “si presenta come un progetto site specific” afferma Silvia Burini, curatore della mostra, professoressa di Storia dell’Arte Russa e direttrice del Centro Studi Sulle arti della Russia CSAR Università Ca’ Foscari di Venezia .
In occasione della conferenza stampa vi è stata anche la presentazione della mostra “China Men. Un secolo di immigrazione cinese a Milano”, mostra-documentario interamente gratuita, che è parte del programma culturale “Milano Città Mondo #02 Cina”, organizzato dall’Ufficio Reti del Comune di Milano e dal MUDEC, con la collaborazione del Forum della Città Mondo, e ne rappresenta il capitolo conclusivo.
Un’interessante retrospettiva che, a seguito di incontri, rassegne cinematografiche e progetti di arte pubblica, racconta la storia delle origini dell’immigrazione cinese a Milano attraverso un suggestivo excursus che parte dalla genesi dell’insediamento degli antichi clan, attraversa l’epoca dei totalitarismi e della deportazione e si conclude con l’effettiva mescolanza e appartenenza della comunità cinese con la città meneghina.
Ancora un colpo messo a segno dalla maestria degli organizzatori della programmazione culturale del MUDEC di Milano, che con la mostra “Kandinskij, cavaliere errante. In viaggio verso l’astrazione e l’intero progetto “Milano Città Mondo #02 Cina”, prosecuzione del progetto fotografico del 2015 dedicato alla comunità eritrea/etiope, riesce a trasformare la differenza delle culture in cultura delle differenze.