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 Approvato nuovo strumento UE di ripresa.

Marzo ha marcato un momento storico per la UE: l’approvazione definitiva del regolamento grazie a cui viene costituito lo Strumento di Vicinato, Sviluppo e Cooperazione Internazionale – Europa Globale” (NDICI – Neighbourhood, Development and International Cooperation Instrument – Global Europe). Esso è stato concepito nell’ambito del quadro finanziario pluriennale 2021-2027.

Come espresso dal Ministro degli Affari Esteri portoghese Augusto Santos Silva, tale innovativa risorsa di finanziamento permette all’UE di porsi come attore globale, e accettare le accresciute responsabilità prospettate dal COVID-19 verso i paesi partner e confinanti.

Europa Globale include una dotazione complessiva di 79,5 miliardi di EUR – il cui 93% è di aiuto allo sviluppo (ODA) – rappresentando un’opportunità epocale per l’UE nella prospettiva di espandere la propria cooperazione in numerosi settori e promuovere i propri principi nel mondo.

Tre direttrici principali.

L’NDICI è strutturato intorno a tre punti cardine. Secondo quello geografico, gli investimenti saranno allocati a paesi “vicini” europei (a cui sono destinati 19,3 miliardi), all’Asia e Pacifico (depositari di 8,5 miliardi), alle Americhe e ai Caraibi (3,4 miliardi), e all’Africa subsahariana (che riceverà 29,2 miliardi, la “fetta” più imponente della dotazione). Alcuni degli obiettivi perseguiti saranno good governance, crescita inclusiva, salvaguardia di clima e ambiente, lotta a disuguaglianze e povertà, prevenzione dei conflitti. In aggiunta a questi, nel vicinato europeo, verranno privilegiati una cooperazione politica regionale e una coesione di mercato interno.

Un secondo punto cardine è di natura tematica: grandi temi legati allo sviluppo umano sostenibile a livello globale, come ad esempio, diritti umani e democrazia, stabilità, pace, istruzione e protezione sociale verranno implementati grazie all’utilizzo di 6.3 miliardi.

Una terza direttrice è inerente la risposta rapida: dedicata quindi al finanziamento di misure in grado di garantire una reazione tempestiva da parte di diversi organi a situazioni di emergenza e crisi, nonché prevenzione bellica e mantenimento della pace. Un’ulteriore somma di 9,5 miliardi verrà “congelata”, accantonata nel caso si presentino nuove crisi, proprio per il fatto che l’NDICI deve possedere la natura di strumento flessibile per eccellenza.

Secondo una dichiarazione di Josep Borrell, l’NDICI “permetterà un allineamento migliore della nostra (UE) cooperazione internazionale alle priorità politiche e regolamentatrici dell’UE”.

Dismissione di strumenti precedenti.

L’arrivo di Europa Globale pone fine all’esistenza del precedente European Development Fund che ha gestito per decadi il supporto dell’UE a Africa, Caraibi e area del Pacifico. Il Fund era rifornito dagli stati membri, ma mai da un budget europeo centrale, di conseguenza senza essere scrutinato dal Parlamento Europeo.

Adesso che Europa Globale è stato ufficialmente adottato come strumento di finanziamento, esso rappresenta il “pacchetto” di stimolazione economica più cospicuo mai creato tramite un budget dell’UE. Si ricordi che verrà utilizzato in concomitanza di NextGenerationEU, altro strumento temporaneo di ripresa post COVID-19.

Si punta dunque alla ricostruzione di un’Europa più green, digitale e resiliente, che prolifera insieme agli stati che supporta e con cui coopera.

Mario Daddabbo

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