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È ormai sotto gli occhi di tutti (fatte dovute eccezioni viste le proteste dei No Mask e le loro discutibili teorie) come il coronavirus, insediatosi da mesi nelle nostre vite, sia un nemico complesso da combattere. La preoccupazione viene dai cittadini, ricaduti nel vortice della paura dato anche il complicato accesso a test e tamponi, ma anche dalle istituzioni.

Il premier Conte ha emanato in questi giorni il Dpcm che pone ulteriori limitazioni a sport, attività ludiche, ritrovi privati tra amici e familiari per prevenire il contagio. Resta chiaramente imperativo il divieto di assembramenti.

Oltre ai divieti sono necessarie altre misure per far fronte a questa sfida, alcune delle quali faticano a essere recepite o messe in atto. È il caso dell’applicazione Immuni per consentire il tracciamento anonimo e prevenire focolai, che è tuttavia diventata un caso fallimentare: sembra che ora abbia superato la soglia minima di download necessari perché il sistema di tracciamento si riveli efficace.

Ben più preoccupante appare la necessità di incrementare il numero di test e tamponi, specie nelle scuole come afferma il segretario del sindacato dei medici ospedalieri italiani, Anaao Assomed, Carlo Palermo lanciando un appello: “Ci vogliono più tamponi, bisogna allargare subito il sistema di resistenza alla pandemia. Il tracciamento a scuola è cruciale. Per farlo servono più test, reagenti, macchinari per processarli e personale per fare i prelievi. Tutto questo ha un costo. Se le risorse sono scarse, c’è un finanziamento europeo all’interno del Mes (supporto alla crisi pandemica) che mette a disposizione dell’Italia 36 miliardi, in tranche da 5 miliardi al mese. Possiamo averli in tempi brevissimi a un tasso di interesse dello 0,1%”.

Ad oggi, i nuovi casi di coronavirus in Italia hanno avuto un incremento record, come si legge nell’ultimo monitoraggio pubblicato dal Ministero della salute-Iss: “Si assiste a un’accelerazione nell’evoluzione dell’epidemia ormai entrata in una fase acuta con aumento progressivo nel numero di casi, evidenze di criticità nei servizi territoriali ed aumenti nel tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e area medica che rischiano, in alcune Regioni/PA, di raggiungere i valori critici nel prossimo mese”. E ancora: “Si fa appello alla popolazione di evitare quanto più possibile eventi e iniziative a rischio aggregazione in luoghi pubblici e privati. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi al fine di limitare il rischio di trasmissione per evitare un ulteriore e più rapido peggioramento dell’epidemia”.

E a proposito degli ultimi provvedimenti messi in atto e il rigore da mantenere, si è espresso in un’intervista a Radio Popolare, Andrea Crisanti, direttore Microbiologia e virologia dell’università di Padova. Oltre a ribadire l’arrancamento dell’applicazione Immuni, definito fallimento di comunicazione sulle opportunità e garanzie mal spiegate ai cittadini, afferma: “Sono corretti i nuovi provvedimenti sull’utilizzo delle mascherine all’aperto, ma accanto al provvedimento è necessario accostare gli strumenti per far si che venga rispettato. Nel momento in cui si mette un obbligo bisogna anche avere le risorse e la volontà di far rispettare questa misura”.

Crisanti aggiunge anche: “I provvedimenti andrebbero anche bene ma mi sarebbe piaciuto vedere investiti dei soldi per aumentare i tamponi di 100.000 unità al giorno, se ne fanno pochi”. Crisanti spiega inoltre che nei mesi estivi con le misure di contenimento allentate ci si è forse illusi che il periodo di maggiore preoccupazione fosse passato, ma i dati attuali di aumento dei contagi sono tali perché sono aumentate le opportunità per il virus di trasmettersi, come l’apertura delle scuole e la ripresa delle attività produttive.

Occorre dunque, accanto alle più stringenti misure di prevenzione e sorveglianza, avere un piano e una visione ampia per bloccare la trasmissione. L’unica soluzione per evitare la seconda ondata risiede unicamente nell’adesione massiccia a comportamenti che bloccano la trasmissione.

Alice Cubeddu

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