Il Teatro dell’Ariston non sarà l’unico a riaprire i battenti nelle prossime due settimane. Grazie a “L’ultimo concerto?” ben 130 live club rivivranno per una serata speciale dedicata alla musica indipendente e non solo. La diretta inizierà il 27 febbraio alle ore 21 e unirà le sale concerto di tutta Italia che hanno aderito all’iniziativa.
Una rassegna ma anche un manifesto che porta nuovamente l’attenzione sul problema dell’industria musicale e dello spettacolo che, tra cambi di Governo e nuove restrizioni, continua a rimanere muto e senza pubblico.
Un punto interrogativo che rappresenta l’incertezza della chiusura permanente che incombe su questi club, costretti a rimanere temporaneamente off dal primo lockdown, senza aver mai più avuto la possibilità di riaprire. Fino ad oggi, non è mai mai stato riconosciuto il valore e il ruolo di questi spazi, al pari di quello che avviene, invece, per i cinema e i teatri, si legge sul sito dedicato www.ultimoconcerto.it dove è anche presente il Manifesto dell’iniziativa.
I live club temono il collasso, ed è per questo che cercano di farsi sentire e sensibilizzare sull’argomento. In particolare chiedono aiuto per il Prossimo concerto , in un futuro non troppo lontano, speriamo. Sul sito anche due richieste di supporto ben precise:
– è assolutamente necessario definire urgenti misure di blocco delle imposte e un sistema di compensazione economica proporzionale al livello di impatto che il settore ha subito in questi 12 mesi e nei mesi a venire;
– è urgente un riconoscimento valoriale e istituzionale della categoria dei Live Club come sale spettacolo per la musica contemporanea dal vivo con pari dignità di cinema e teatri, come già avviene in altri paesi europei, permettendo di accedere ad agevolazioni e misure di sostegno stabili.
Tra i 130 club aderenti all’iniziativa L’Ultimo Concerto? anche il Locomotiv di Bologna, i Magazzini Generali e il Fabrique di Milano e il Demodè di Bari. Molti gli artisti coinvolti tra cui Brunori Sas, Lo Stato Sociale, Colapesce e Dimartino. Sul sito, dove si potrà usufruire gratuitamente dello streaming, il programma completo degli artisti e dei locali in ordine alfabetico.
Parallelamente, lo scorso 22 febbraio anche i Teatri hanno acceso le loro luci come simbolo di protesta insieme agli attori, che stanno facendo sentire la loro voce. Dario Franceschini, Ministro della cultura, si è detto al lavoro per riaprire cinema e teatri in sicurezza, il prima possibile. Come ha raccontato al Corriere della Sera, citando il Presidente Draghi, Le città italiane senza teatri e cinema e le piazze senza musica sono più tristi: così l’Italia non è l’Italia.
Speriamo quindi che oltre a questi ultimi, anche i club e i circoli possano riaprire i battenti presto. E che l’Ultimo Concerto possa invece essere il primo del 2021 per tutti.
Stefania Barbato
One thought on “Artisti uniti per l’Ultimo Concerto. In attesa del Prossimo”
Comments are closed.