Tra i finalisti di Sanremo Giovani, Avincola si è distinto con il suo brano pop cantautoriale “Goal!”. Una canzone leggera ma dal testo profondo come molti altri brani contenuti in TURISTI, nuovo disco del musicista romano, in distribuzione fisica e digitale Believe.
Un album che racconta la bellezza della quotidianità e delle relazioni con immagini urbane che scorrono rapide. Per farci spiegare meglio il concept dell’album, lo abbiamo intervistato nel suo periodo post sanremese.
Ciao Simone, come stai?
Bene. Sono felice.
Ti volevo dire in primis che il tuo brano Goal! con cui sei andato a Sanremo mi è piaciuto tanto. Vuoi parlarcene un po’?
Si tratta di un brano nato inaspettatamente. Non mi metto mai a tavolino a scrivere. Seguo l’idea. In maniera naturale mi sono lasciato guidare dalla sensazione di rivincita. Si tratta di una canzone ottimista e ci tenevo molto a portarla a Sanremo in un periodo come questo. Parla di tutti perché in fondo tutti siamo stati panchinari e tutti sognamo una rivincita.
E di quest’esperienza sanremese Avincola cosa ci può raccontare?
Bella e lunga, passando tutte le fasi della selezione. E la cosa più bella è stata condividerla con gli altri artisti. Più passavo alla fase successiva e più cercavo di non pensarci ma a 4 giorni dalla finale un mio amico mi ha mandato un messaggio su whatsapp scrivendo “Meno quattro”. E là me ne sono reso conto. Inoltre ero un po’ dubbioso per il fatto che non ci fosse pubblico ma è stata così bella la sensazione dello spettacolo che mi sono divertito.
Cosa ti porterai a casa e come ti senti cresciuto?
Mi porto a casa la felicità e la soddisfazione. Questo cammino artistico è stato in salita, fatto di gavetta e tante serate live. Prima di scendere quelle scale mi sono guardato alle spalle. Soddisfatto di esserci arrivato e soprattutto contento di essere arrivato alle persone.
Ma chi era Avincola prima di Sanremo? E quali le influenze musicali con cui sei cresciuto?
Sempre lo stesso (ndr. ride). E spero di esserlo anche in futuro. Le mie influenze sono rock anni 70, punk ma anche molti cantautori come De Gregori, Guccini, Vasco Rossi e Luca Carboni. Quando scrivo cerco di non pensarci troppo e avere uno stile mio ma nel disco ci sono anche un po’ di “carbonate”.
A proposito del disco, questo mese è uscito anche “Turisti” che mi è piaciuto molto per la freschezza e l’attualità dei testi. Ci sono tracce come “Rider” che raccontano in maniera molto autentica il mondo d’oggi. Ce ne vuoi parlare?
Rider è piuttosto autobiografica. Quasi tutte le mie canzoni partono da esperienze mie. Io il rider lo facevo veramente e mi piaceva l’idea di dare la visibilità a questo tema ma in maniera leggera. La cosa bella è che è nata proprio mentre ero fermo, in attesa di chiamate e mi accorgevo di tante cose che con la frenesia quotidiana uno non nota.
La mia preferita è “Un gelato verde”, com’è nata?
Quella è anche la mia preferita (ride).Si tratta di una delle prime che ho scritto chitarra e voce. Con il produttore Emiliano Bonafede l’abbiamo cambiata mantenendo comunque i suo lato acustico. Nel testo cerco di far capire come una cosa semplice come un gelato possa anche essere la chiave della felicità. Dare importanza anche alle cose più semplici.
Progetti per il futuro?
Mi piace la musica punk e come dicevano i Sex Pistols, No future (ride).Non ci penso molto. Spero solo che si possa ripartire con i concerti, dato che è quello il mio obiettivo quando scrivo. [ndr. le prossime date di Avincola in concerto sono: 17 dicembre Monk (Roma) e 18 dicembre Biko (Milano)].
Che ne pensi dei concerti in digitale e come pensi possa cambiare la professione del musicista in quest’era così tecnologica.
Penso che i concerti in digitale vadano bene per prendere tempo in questo periodo ma non lo trovo giusto nei confronti degli operatori dello spettacolo. Per me non sono un’alternativa e preferisco aspettare per i concerti fisici.
Sull’evoluzione della musica: sta già cambiando. Certamente è bello passare da un pezzo all’altro su Spotify ma è anche bello scoprire un intero album fisico. Ed è per questo che ho creato anche l’album materiale per “Turisti”. (Per chi avesse voglia di scoprire l’album fisico di Avincola: cliccare qui).
Stefania Barbato