FOTO OFICIAL PRES LULA

E così lunedì 8 marzo 2021 in Brasile c’è stato un cambiamento importante. Diciamo che in qualche modo si chiude un lungo periodo 4 marzo 2016 – 8 marzo 2021 nel corso del quale l’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva è stato sottoposto a sistematica persecuzione giudiziaria volta a privarlo del suo diritto legittimo di partecipare alla vita politica del paese. Una situazione di illegittimità i cui punti salienti sono stati la deposizione anticostituzionale della presidente Dilma Russeff il 30 agosto 2016, l’incarcerazione di Lula il 7 aprile 2018 per 580 giorni dopo condanne in processi manipolati, la negazione, sempre a Lula, del diritto di partecipare alle consultazioni  politiche in agosto 2018, l’elezione discutibile del presidente attuale. Le irregolarità istituzionali dell’esecutivo della 56a legislatura sono una lunga lista.

Ma l’8 marzo il ministro del Supremo Tribunale Federale/STF Edson Fachin ha stabilito, accogliendo il ricorso dei difensori di Lula, che il tribunale di Curitiba presieduto dal giudice Sérgio Moro non era competente per giudicare Lula e di conseguenza le sentenze emesse sono decadute.  Lula è tornato cittadino libero in pieno possesso dei diritti politici. Anche il 9 marzo è una data importante: la seconda sezione del STF ha ripreso, su richiesta dei difensori di Lula, la valutazione della parzialità del giudice Sérgio Moro nel processo contro Lula nell’ambito della Lava Jato. L’iter giudiziario è ancora in corso, ma le requisitorie dei ministri Ricardo Lewandowski e  soprattutto di Gilmar Mendes  tratteggiano un quadro dell’agire di Moro e del gruppo di lavoro della “Lava Jato” lontano da tutti i codici.  Sul sito della rivista ConJur è possibile trovare le relazioni prodotte dai ministri sopra citati in modo completo, alcune anche tradotte in italiano.

Il 10 marzo Lula ha tenuto una articolata conferenza stampa con la sua personale capacità comunicativa in grado di trasmettere in modo inconfondibile le cose importanti e fissarle nella comprensione e nella memoria. Lula governa la lingua e il linguaggio come un ricamo delicato e preciso in cui nessun punto è fuori luogo, senza alcuna pedanteria. Si muove fra scale diverse e intreccia tempi e spazi in un affresco incisivo che unisce analisi sociologica implicita del Brasile, collegamento storico e internazionale, progettazione politica per l’oggi.

Cerco di enucleare quelli che mi sembrano i punti del discorso (difficilissimo, anzi impossibile, da tradurre). L’audio e la trascrizione sono disponibili on line, anche sul sito della Globo che ha trasmesso in diretta dopo anni e anni di occultamento di Lula e di qualsivoglia forza di sinistra. L’incontro si è tenuto nel Sindacato dei metalmeccanici di São Bernardo do Campo nell’ ABC paolista, già concentrazione della grande industria fordista. Là il 7 aprile 2018 Lula ebbe l’incontro di commiato con una moltitudine popolare prima di consegnarsi alla polizia per sentenze manipolate  di processi manomessi. 

Nel testo che segue le parti in corsivo sono tradotte dal discorso di Lula. Il resto è di chi scrive. (Teresa Isenburg)

Ho preso la decisione di consegnarmi (il 7 aprile 2018)  perché non sarebbe stato corretto che un uomo della mia età, un uomo con la costruzione della storia costruita insieme a voi, potesse uscire su giornali e TV come fuggiasco. Dato che avevo chiarezza sulle non verità/inverdades raccontate su di me … ero certo che quel giorno (del riconoscimento della innocenza) sarebbe arrivato. Ed è arrivato. … Volevo dirvi che io sono politicamente nato in questo sindacato. Nel 1969 … lavorando alla Villares (già leader latinoamericanodi acciai speciali). … Io so di essere stato vittima della maggiore menzogna giudiziaria raccontata in 500 anni di storia. …  Quindi se c’è un brasiliano che ha motivo di avere molti e profondi risentimenti, sono io. Ma non ne ho. Sinceramente non ne ho perché la sofferenza che il popolo brasiliano sta vivendo, la sofferenza che le persone povere stanno vivendo in questo paese è infinitamente maggiore che qualunque crimine che abbiano commesso contro di me. È superiore a qualunque dolore io abbia sentito quando ero detenuto nella polizia federale.

Segue poi una condivisione di cordoglio con coloro che soffrono per la perdita di oltre 270.000 persone care morte per Covid-19 nel paese e una espressione di vicinanza agli eroi e alle eroine del SUS/Servizio Unico di Salute. 

Voi sapete che la questione del vaccino  non è questione se c’è o non c’è denaro. È  questione se io amo la vita o amo la morte. È una questione per sapere quale è il ruolo di un presidente della Repubblica nel prendersi cura del suo popolo. Perché il presidente non è eletto per dire stupidate e fake news. Non è eletto per incentivare l’acquisto di armi, come se noi avessimo bisogno di armi. Chi ha bisogno di armi sono le nostre forze armate. Chi ha bisogno di armi è la nostra polizia, che spesso esce per strada per combattere la violenza con un vecchio 38 arrugginito. Ma non è la società brasiliana (ad averne bisogno). Non sono i fazendeiros che hanno bisogno di armi per uccidere sem terra o piccoli proprietari. Non sono i miliziani che hanno bisogno di armi per fare terrorismo nella periferia di questo paese. Per ammazzare ragazzi e ragazze, soprattutto ragazzi e ragazze negri, che sono le più numerose vittime delle armi e dei proiettili vaganti in questo paese.

Lula poi continua i suoi ringraziamenti verso chi ha mantenuto e manifestato vicinanza, condivisione e sostegno nei mesi difficili. Un elenco che testimonia come Lula voli sempre alto nelle sue reti: Alberto Fernandez, Papa Francesco, il Gruppo di Puebla, il Forum di San Paolo, Pepe Mijuca, Bernie Sanders, Anne Hidalgo, José Luis Rodríguez Zapatero,  Evo Morales, la monaca  Coen,  Martinho da Vila, Chico Buarque, Noam Chomsky, Raduan Nassar, Fernando Morais, Martin Schulz, Roberto Gualtieri, Massimo D’Alema.

Mi permetto di sottolineare, per quanto riguarda l’Italia,  che il primo ha visitato Lula sequestrato a Curitiba il 26 luglio 2018 e il secondo il 12 settembre 2018 dando dignità alla nostra tradizione di difesa della democrazia. Anche perché al contrario esponenti politici di primo piano con incarichi istituzionali hanno sentito la necessità di esprimere soddisfazione ben al di là del galateo per l’elezione presidenziale del 28 ottobre 2018. Non mi sembra corretto che chi ha giurato fedeltà alla Costituzione esprima plauso per elezione alla massima carica di un paese democratico di chi per trent’anni in parlamento ha elogiato dittatura militare, tortura e torturatori.

Seguono poi i ringraziamenti ai movimenti sociali, a cominciare dai molti che hanno reso possibile la ininterrotta veglia che, nella piazza antistante il commissariato di polizia, luogo anomalo di detenzione di lungo corso, per 580 giorni tre volte al giorno, mattina mezzogiorno e sera, alzavano insieme la loro voce per salutare il “presidente Lula”. Ricorda Movimento Sem Terra, MAB/Movimentos dos Atingidos por Barragens, i compagni dei partiti di sinistra che sono qui.  Voglio ringraziare una persona, che non conosco, una persona che si chiama Claudio Wagner. È il perito che sta indagando tutti i messaggi dell’hacker per provare la veridicità della denuncia (quella sopra ricordata relativa alla imparzialità di Moro in fase di giudizio).

Il riferimento è alle registrazione delle conversazioni fra il gruppo di lavoro della Lava Jato di Curitiba e dintorni raccolte dallo hacker Walter Delgatti Neto di Araraquara che hanno fornito informazioni per i servizi di The Intercept Brasil di giugno 2019 e che finalmente nelle settimane recenti sono state passate dal STF alla difesa di Lula e aprono un panorama golpista articolato messo in pratica dal gruppo di Curitiba. Sottolineo l’espressione messo in pratica perché, è ovvio, dietro ai burattini ci sono i burattinai, qui come altrove sempre nell’ombra. Tali registrazioni sono ormai utilizzate come prove fondate anche dal STF nel percorso giudiziario di valutazione della richiesta di legittima suspicione avanzata dalla difesa di Lula nei confronti del giudice Sérgio Moro.

Quello che è strano è che durante lunghi cinque anni, ampi settori della stampa non hanno richiesto alcuna veridicità da Moro. Non hanno richiesto nessuna veridicità dai procuratori, non hanno richiesto nessuna veridicità alla polizia federale per divulgare le menzogne che raccontavano al mio riguardo. Lula ricorda il ruolo della stampa nell’ incentivare fughe di notizie non documentate contro di lui. Ma le divulgavano. Contro Lula non era necessario provare che un documento avesse base seria. Era necessario distruggere. In fin dei conti, un tornitore meccanico, senza un dito, già aveva fatto fin troppo per il paese. Era necessario impedire che quel cittadino pensasse di tornare e governare il paese. Perché l’America Latina in 500 anni non ha mai lavorato per una politica di inclusione sociale. L’inclusione sociale è per il 35% della società. … La maggioranza, rimanga al suo posto. In fin dei conti il compito del lavoratore è lavorare. Il compito dei poveri è sperare nelle politiche di aiuto del governo, se vengono. … E per tutto ciò vi dico che l’altro ieri è stata una giornata gratificante. E sono grato al ministro Fachin perché ha portato a termine una cosa che noi rivendicavano dal 2016. La decisione che ha preso, tardiva, noi l’avevamo fatta presente dal 2016. … Sono stato molto felice perché, dopo la divulgazione di tanta menzogna contro di me, ieri (martedì 9 marzo) per la prima volta è prevalsa la verità. Detta non da qualcuno del PT, detta dal presidente della seconda sezione del STF nel discorso di Gilmar Mendes; detta da Ricardo Lewandowski e detta addirittura da Carmen Lucia, che mai aveva visto nulla si simile. 

Seguono alcuni ringraziamenti in cui emerge anche il coinvolgimento personale:  

Dunque, compagni miei, voglio ringraziare i miei avvocati . È una cosa strana, i miei avvocati non erano criminalisti, e per questo molte volte sono stato incalzato a contrattare qualcuno di famoso. Qualcuno di molto importante, che fosse un ex-ministro, qualcuno che fosse… Io dicevo: per difendere la verità non c’è bisogno di ciò. … E volevo dire al mio caro Cristiano Zanin e alla mia cara Valeska Teixeira, e allo studio, grazie mille! Perché quello che è successo  lunedì è stato possibile solo per il coraggio … Io ero sicuro che questo giorno sarebbe arrivato. Questo giorno è arrivato con il voto di Fachin, di riconoscere che non c’era mai stato crimine da me commesso. Di riconoscere che mai c’è stato un mio coinvolgimento nella Petrobras. E tutta l’amarezza che avevo passato, tutta la sofferenza che avevo passato, è finita. E sono molto tranquillo. Il processo continuerà? Continuerà. … Ma noi continueremo a disputare perché Moro sia considerato parziale.

E termina con i ringraziamenti a compagni del PT/Partito dei lavoratori. Bene, voglio salutare la mia cara Gleisi Hofmann che ha avuto un ruolo non solo nella presidenza del partito, ma nella difesa del PT e nella mia difesa. Al suo Nordeste Voglio  ringraziare i governatori Rui Costa, Wellington Dias, Camilo Santama, Fátima Bezerra e tutti i governatori del Nordeste, e quelli del paese intero, che stanno combattendo per dare il vaccino. È una lotta titanica contro un governo incompetente, contro un ministro della salute incompetente e contro le persone che non rispettano la vita. E di nuovo i movimenti sociali, le centrali sindacali, le organizzazioni degli studenti.

Compagni e compagne, ho pensato di che cosa avrei parlato qui oggi. … Da parte mia sarebbe un errore non parlare con voi che il Brasile non merita di passare quello che sta passando. Io ho 75 anni … prenderò il mio vaccino. Non mi importa di quale paese. … Non seguite nessuna decisione imbecille del presidente della Repubblica o del ministro della salute. Prendi il vaccino. Prendi il vaccino perché il vaccino è una della cose che può liberarti dal covid. …. Questo virus, questa notte ha ucciso 2000 persone. E le morti si stanno naturalizzando … ma erano morti, molte di loro, che avrebbero potuto essere evitate. Evitate se avessimo un governo che facesse l’elementare. Sapete che l’arte di governare non è facile; è l’arte di sapere prendere decisioni. Quindi il presidente della repubblica che si rispetti e che rispettasse il popolo brasiliano, la prima cosa che avrebbe dovuto fare a marzo dell’anno passato era di creare un comitato di crisi. … Era necessario anticipare il denaro e comprare i vaccini che si potessero compare in qualsiasi posto del mondo. Ci sono stati momenti in cui c’era vaccino che non si accettò. …Perché  avevamo un presidente che ha inventato quella tale clorochina. Noi abbiamo avuto un presidente che diceva che chi ha paura del covid è rammollito, che covid era cosa di codardo , che lui era un ex atleta e che quindi non prendeva l’influenza. … Insomma, non sa che cosa sia essere presidente della Repubblica. Per tutta la vita lui non è stato nulla. Non è stato neanche  capitano. Era tenente ed è stato promosso perché è andato in pensione. Ed è andato in pensione perché voleva fare saltare in aria la caserma, perché era diventato un dirigente sindacale dei soldati, voleva maggiore aumento di salario. Dopo essere andato in pensione, non ha fatto più niente nella vita. È stato consigliere comunale e deputato per 32 anni. Ha esercitato il mandato ed è riuscito a passare alla società l’idea che lui non era politico. Avevate immaginato il potere della forza del fanatismo? Attraverso fake news, il mondo ha eletto Trump. Attraverso fake news il mondo ha eletto Bolsonaro. … Molte morti avrebbero potuto essere evitate, molte morti. E il ruolo delle chiese è aiutare ad orientare le persone, non vendere chicchi di fagioli o fare culti pieni di gente senza maschera, dicendo che si ha la medicina per guarire. … Dunque questo paese è totalmente disordinato e disaggregato perché non ha governo alcuno. Ripeto: questo paese non ha governo. Questo paese non prende cura dell’economia, questo paese non prende cura dell’occupazione, questo paese non prende cura del salario, questo paese non prende cura della salute, questo paese non prende cura dell’ambiente, questo paese non prende cura dell’educazione, questo paese non prende cura del giovane, questo paese non prende cura della gioventù della periferia. Quindi, di che cosa essi prendono cura? Da quanti anni voi, compagni dirigenti sindacali, non sentite la parola investimento, sviluppo, creazione di lavoro e distribuzione di reddito? Da molto tempo. … Vi ricordate di quando il ministero pubblico usava i mezzi di comunicazione per vendere la grandezza che questo paese aveva recuperato quattro miliardi reais per la Petrobras? … La Lava Jato avrebbe potuto appurare la corruzione, prendere il padrone dell’impresa che è ladro, prendere il politico che è ladro, e mantenere le imprese funzionando. Perché in fin dei conti, solo per avere una idea, a causa della operazione Lava Jato, il Brasile ha perso investimenti per 172 miliardi di reais. Solo a causa della Lava Jato. Secondo lo studio del DIEESE (Dipartimento intersindacale di statitica e studi socioeconomici), il paese ha perso quattro milioni di posti di lavoro. E non parlo del 14 milioni di disoccupati, sto solo dicendo che a causa della Lava Jato la distruzione che essa ha fatto nella catena di generazione di posti di lavoro in questo paese ha eliminato quattro milioni e 400.000 posti di lavoro. 

Riferendosi alla politica estera dei governi di centro sinistra e alle scelte economiche di investimenti e soggetti pubblici Lula afferma: Questo paese aveva un progetto di nazione.. . Che cosa è il paese oggi?  Dedica poi attenzione al ruolo passato della Petrobras e del “pré sal”, mettendo anche in guardia chi si precipita a compararne parti. Sottolinea che il PIB aumenta con investimenti pubblici Se lo Stato non ha fiducia nella sua propria politica e non investe, perché l’impresario dovrebbe investire?  

Perché credete che il PT lotti per un salario di emergenza di 600 reais? Non è perché noi si  pensi che lo Stato debba pagare 600 reais per tutta la vita. È perché lo Stato può smettere di pagare solo quando avrà generato lavoro e le persone potranno avere un reddito per il loro lavoro, allora non ci sarà bisogno di salario di emergenza. … Perché per governare un paese  … un presidente della Repubblica deve conversare con sindacalisti. Non è possibile che un presidente della Repubblica non parli con la forza lavoro. Un presidente deve parlare con gli imprenditori. …Bolsonaro non riunisce nessuno. Riunisce i miliziani. Non fa vedere la propria faccia in interviste. Esce dal Palazzo per dire: ”Sto autorizzando armi, sto autorizzando altre quattro armi, più due fucili, da qui a poco ci saranno cannoni per tutti”. Questo popolo non ha bisogno di armi. Questo popolo ha bisogno di lavoro, di contratto professionale, di salari, di libri, di educazione. Lo Stato deve essere presente nella periferia di questo paese. Lo Stato deve essere lì con educazione, cultura, salute, politica di assistenza sociale. È questo il compito di un presidente della Repubblica. … Il Brasile non è suo e dei miliziani. Il Brasile è di 230 milioni di persone. E queste persone vogliono lavorare, vogliono mangiare, vogliono abitare, vogliono svago. 

L’economia sta male e il covid sta occupando questo paese. … Questo paese potrebbe stare studiando vaccino e facendo vaccino. Quando venne la H1N1 (nel 2009) io ero presidente della Repubblica e in tre mesi abbiamo vaccinato 80 milioni di brasiliani. Questo paese ha un sistema di salute che può farlo. Dov’è Zé Gotinha? Finito (logo delle campagne di vaccinazione dal 1986 per la campagna della polio). Questo paese non ha governo, questo paese non ha ministro della salute, questo paese non ha ministro dell’economia, questo paese ha un fanfarone. … Dov’è Zé Gotinha? Dov’è il nostro caro Zé Gotinha? Bolsonaro lo ha mandato via perché pensava che era petista. Non era petista. .. Era sovrapartitico, era umanista. E dov’è Zé Gotinha? Finito. Questo paese non ha governo, questo paese non ha ministro della salute, questo paese non ha ministro dell’economia, questo paese ha un fanfarone. … E poi sapete che il paese è impoverito. Il PIB è caduto, la massa salariale è caduta, il commercio al dettaglio è caduto, la produzione di cibo delle persone era insostenibile e il presidente non se ne preoccupa. Il presidente è preoccupato, sì: “devo vendere più armi”. … Come diceva Trump: se incontrate qualcuno che parla male di me in un ristorante, picchia che io garantisco avvocato. Bolsonaro garantisce miliziani.  

Io sono benedetto da Dio per molte cose. Bene, quindi io sono benedetto da Dio, quindi voglio terminare dicendovi quanto segue: che mi trovo molto bene nella vita. La Lava Jato è scomparsa dalla mia vita. Non mi aspetto che le persone che mi accusano smettano  di accusarmi , non me lo aspetto. Sono soddisfatto che sia stato riconosciuto quello che i miei avvocati dicono da molto tempo: il presidente è innocente, il presidente non è padrone dell’appartamento (di Guarujà usato con frode per collegare Lula e Petrobras).  … Di colpo avevo quattro processi e sono scomparsi. Perché Fachin non ha fatto questo prima? Io dico ciò da cinque anni.

Voglio ricominciare a percorrere questo paese per parlare con questo popolo. Il popolo non ha diritto di permettere che un cittadino che causa i mali che Bolsonaro causa al paese continui a governare e continui a vendere il paese. Io non so quale è la posizione, ma una posizione noi dobbiamo prenderla, compagni, perché questo popolo possa tornare sognare  … desistere, mai, la parola desistere non esiste nel mio dizionario. … Quindi non abbiate paura di me. Io sono radicale. Io sono radicale perché voglio andare alla radice dei problemi di questo paese. Io sono radicale perché voglio aiutare a costruire un mondo giusto. Un mondo più umano. Un mondo in cui lavorare e chiedere aumento di salario non sia crimine. Un mondo in cui la donna non sia calpestata per essere donna. Un mondo in cui le persone non siano calpestate per quello che vogliono essere. Un mondo in cui si abolisca definitivamente il maledetto preconcetto razziale in questo paese. Un mondo in cui non ci siano più proiettili vaganti. Un mondo in cui il giovane possa andare liberamente per strada in qualunque posto senza la preoccupazione di ricevere uno sparo. Un mondo in cui le persone siano felici dove vogliano, che le persone siano ciò che esse stesse decidono. Un mondo in cui si debba rispettare la religiosità di ciascuno, ciascuno è quello che vuole, ciascuno ha la spiritualità che vuole. Nessuno è obbligato ad essere della mia religione, sia quella che vuoi, quella a cui tu credi. Le persone possano essere LGBT e si deve rispettare ciò che le persone fanno. Questo mondo è possibile, pienamente possibile. 

Traduzione di Teresa Isenburg. Precedenti articoli sul Brasile in www.latinoamerica-online.it,

San Paolo del Brasile, 14 marzo 2021

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