avocado tagliato a metà

Se mangi avocado, sei fit, healthy, sei attento alla salute e abbastanza intelligente da capire di alimentazione e capace di restare aggiornato sull’argomento.
Non ci sono mai state così tante qualità attribuite ad una persona giudicandola dal ripieno del suo panino!
Ma l’avocado è un caso speciale, più di altri superfood che sono comparsi di moda nel tempo: la quinoa, il cavolo nero, persino il mito della banana come la regina del potassio…

Forse a contribuire al mito dell’avocado come cibo magico, dotato di proprietà eccezionali, è anche la provenienza esotica, da un luogo misterioso e ricco di storie fantastiche: il Messico, l’America Latina.
In effetti, se è sufficiente che l’avocado cresca in un clima tropicale, è possibile in aree diverse del globo. Eppure, per tradizione storica, il Messico è il primo produttore di avocado, producendo un terzo del quantitativo di tutto il mondo. Segue la Repubblica Dominicana ed il Perù, Colombia, Indonesia, Brasile e Kenya. Al sesto posto arrivano gli Stati Uniti, in particolare in California. Qui la produzione di avocado si è sviluppata perché al Messico era stato imposto dal 1914 un embargo all’esportazione, dovuto al timore di diffusione di malattie agricole, ma non appena rimosso nel 1997 dal presidente Clinton, ecco che l’America Latina prese il primato. Per quanto riguarda invece la nostra zona europea, è la Spagna a produrre avocado, collocandosi come quindicesimo produttore nel mondo.

Tuttavia il fatto che la produzione di avocado si concentri principalmente in un unico Paese porta diverse conseguenze, dannose sia per l’ambiente sia per la società, che non ci aspetteremmo.

L’alta domanda fa gola e si cerca di accontentarla sempre di più. Di recente è la Cina ad avere aumentato la sua domanda, per il suo desiderio di imitare gli stili di vita occidentali e più visti sui media.

Così le piantagioni di avocado si sostituiscono alle foreste (deforestazione) o ad altre colture, determinando un impoverimento del suolo e di varietà vegetali. I pesticidi sono già usati ma per massimizzare la resa se ne aumenta la dose. Inoltre una piantagione è molto impattante, perché richiede molta acqua (1 avocado sta a 320 l d’acqua), con aggiuntivi costi di trasporto e di modifica dell’ambiente circostante.

Infine si sta riducendo anche la biodiversità, perché tra le diverse varietà di avocado esistenti viene privilegiata la specie Haas, che costituisce l’80% degli avocado coltivati, perché ha una buccia più spessa che sopporta bene i lunghi viaggi in aereo per l’esportazione.

Proprio il trasporto ha un alto costo per l’ambiente: il frutto magico deve arrivare dall’altra parte del mondo. Si calcola che il trasporto di due semplici avocado ha lo stesso impatto del trasporto di un chilo di banane.

Dobbiamo domandarci se davvero abbiamo bisogno di far arrivare un prodotto dall’altra parte del globo per ottenere queste proprietà particolari.
E’ vero che gli avocado fanno molto bene al nostro corpo – come è vero per tutti i vegetali. 

Sono ricchi di vitamina B, C, E, K ed un avocado fornisce il doppio del potassio di una banana. La particolarità dell’avocado sta nell’essere un frutto grasso, ricco di acidi oleici non-saturi, che risultano particolarmente utili per chi non li assume con alimenti di origine animale. Queste sostanze conferiscono al frutto una consistenza ed un sapore cremosi ed unici, che alcune persone adorano. Le preparazioni sono piuttosto versatili, dalla mousse al cioccolato o usato al posto del burro nella pastafrolla, all’abbinamento vincente di sapore con uova e salmone.

Tuttavia non sono proprietà nutrizionali che non si possano reperire nei nostri ingredienti locali. Per esempio, si può trovare la vitamina K negli ortaggi a foglia verde, la vitamina E nei semi di girasole e noci, mentre gli acidi oleici si trovano in olio d’oliva e frutta secca. Non è necessario che si cerchi nell’altra parte del globo. E se la nostra scelta di consumo non è del tutto etica, è possibile farne altre di cui siamo più sicuri.

Inoltre il commercio di avocado ha conseguenze anche per altre caratteristiche particolari dell’America Latina. Qui sono attive molte gang e cartelli della droga, specialmente proprio nelle zone di coltivazione, per esempio la regione centrale del Michoacán, dove si situa l’80% di produzione di avocado in Messico. Le bande criminali si sono accorti della vendita fiorente di questo frutto ed hanno pensato di approfittarne, così che bisogna immaginare che all’acquisto una parte dei nostri soldi va in parte anche a loro. Infatti le bande chiedono ai contadini di pagare loro una quota, se rifiutano si rischia di essere uccisi o di veder bruciare tutto. I produttori spendono di più per recinzioni e personale di sicurezza, aumentando il costo del prodotto o meglio ancora pagando di meno la manodopera, mentre il tasso di violenza nella regione resta alto. Molti funzionari pubblici che si occupano di agricoltura hanno ricevuto minacce o episodi critici durante le visite sul posto.

In effetti questa situazione ci ricorda quella dei nostri produttori meridionali soggetti al pizzo, ma non rispondiamo certo smettendo di comprare i loro prodotti. 

Pretendiamo di sapere di più sui metodi di produzione e la presenza del logo Fairtrade sull’avocado ci può sicuramente rassicurare. Tuttavia si tratta di aree molto distanti da noi e con regolamentazioni diverse, per cui spesso non sappiamo granché dell’avocado che ci troviamo davanti.

In generale aiuterebbe ridurre il nostro consumo di avocado. Se non ci convince a smettere il costo ambientale del trasporto, per il semplice fatto di desiderare una cosa originaria così lontana da noi ma non così necessaria ed insostituibile, usiamolo meno di frequente.
Tagliando il boom dell’avocado e sfatandone il mito, si riducono gli incentivi che rendono la produzione intensiva di avocado così golosa per produttori e malavita, che spingono ad adottare metodi di produzione questionabili.

E’ probabile che ne sarà grato anche il nostro portafoglio, dato che i costi di produzione, trasporto, inflazione della domanda determinano un prezzo piuttosto alto per questo frutto.

Anche se un avocado è di beneficio per il nostro corpo, il suo consumo va posto in un sistema ben più complicato, per cui non possiamo ancora dire che il vantaggio sia reale.

Gemma Domenella

Fonti

https://greenly.earth/en-us/blog/ecology-news/what-is-the-avocados-environmental-impact

https://sustainablefoodtrust.org/news-views/avocados-sustainability/

https://youmatter.world/en/benefits-avocados-production-bad-people-planet-27107/

https://www.theguardian.com/commentisfree/2016/aug/12/hispters-handle-unpalatable-truth-avocado-toast

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