La città sacra di Caral si trova nella valle di Supe al nord di Lima, si stima che sia stata abitata tra il 3.000 e il 3.500 a.C. e che si sia sviluppata in concomitanza con il sorgere delle civiltà antiche della Mesopotamia, dell’Egitto, della Cina e dell’India.

Caral ha molto da insegnarci e “de-costruire”: molto spesso si parla che le guerre siano nate con l’inizio delle civiltà, addirittura con l’inizio dell’agricoltura, che è molto naturale nell’essere umano.

Nella città sacra di Caral non ci sono stati ritrovamenti di armi di guerra, di difesa né corpi mutilati, testimonianza di incontri violenti con altre popolazioni, bensì soltanto strumenti di bellezza e Arte.

Caral nella sua costruzione spaziosa ha una caratteristica particolare: non sono state rivenute mura di cinta.

Sicuramente la civiltà di Caral non sentiva la necessità di difendersi, non avendo nemici non ci sono guerrieri bensì una amministrazione armonica; ci sono stati ritrovamenti di donne “nell’Huaca de los Ídolos”; con questi ritrovamenti capiamo che è stata una società matriarcale (società matriarcale non è antonimo di patriarcale, matriarcale è armonizzazione).

La dott.ssa Ruth Shady ci spiega come questa civiltà abbia avuto incontri con altre popolazioni, altre realtà come quella amazzonica e andina, per gli oggetti ritrovati in essa e quelli di questa civiltà in altre popolazioni; della importanza di interculturalità e non di voler imporre la sua civiltà a altre ma nel rispetto reciproco per arricchirsi mutualmente.

Una visione di armonizzazione con altri essere umani e con la natura per l’edificazione attraverso una architettura sostenibile nel rispetto dell’ambiente.

I costruttori di Caral hanno creato una città con piramidi, anfiteatri scavati nella roccia, edifici antisismici e condutture sotterranee che incanalavano il vento per mantenere il fuoco acceso; il sistema si basa su ciò che i fisici ora chiamano effetto Venturi  (o paradosso idrodinamico).

Caral è Patrimonio Mondiale dell’UNESCO e costituisce un messaggio molto importante: rileggere e riscrivere la nostra storia come umanità.

Caral ci insegna l’importanza di un sviluppo integrale nel rispetto della diversità e quanto questo sia importante per l’equilibrio con i suoi grandi valori: sociali, comunitari e culturali.

Possiamo partire da queste istanze per cominciare a tessere una visione di vita/società più sostenibile e armonica.

Questa scoperta così rivoluzionaria per l’umanità non piace a tutti e ancor meno se a scoprirlo è una donna; così Ruth Shady ha dovuto combattere fin dall’inizio della sua ricerca con il mondo accademico e intellettuale. Recentemente la dott.ssa Ruth Shady è stata minacciata e vogliono farla tacere: è molto scomoda per coloro che hanno paura di cambiare tutto ciò che hanno indottrinato come verità in tanti anni di “colonietà”, soprattutto per legittimare la conquista di territorio.

Ora Ruth Shady ha bisogno di noi, sue sorelle e suoi fratelli: occorre difenderla affinché non sia un’altra donna in più nella lunga lista di donne assassinate perché hanno cercato verità e armonia.

Veronica Silva

Milano, 11 Gennaio 2021

“Non serve a niente una porta chiusa la tristezza non può uscire e l’allegria non può entrare”. Luis Sepúlveda

(segnaliamo una petizione a sostegno su Change.org http://chng.it/jfZCSkR6Cc , la redazione)

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