Riparte la redazione romana di ConsumiEtici

 

Dopo qualche anno di difficoltà, e alcuni tentativi di far partire un embrione di redazione romana della nostra Agenzia di Stampa, adesso ci riproviamo. Non ci nascondiamo le difficoltà del passato, ma speriamo che questa volta, si riesca a ripartire, e soprattutto, rimanere con il motore acceso.

Roma è una realtà complessa, il territorio del Comune di Roma è vasto come tutta la provincia di Milano, e questo pone ovviamente dei problemi di governo del territorio. Sigmund Freud, visitò sette volte Roma, rimanendone affascinato e meravigliato. Nel 1923 scrive alla moglie: “Le romane sono stranamente belle, anche quando sono brutte”. Ecco, Roma è un po’ questo, è una città faticosa, sporca, disordinata, caotica, ma poi ti regala degli squarci improvvisi di bellezza, dei momenti di sbandamento. Ma scrive anche: “si viene continuamente distolti dai propri doveri e non si arriva a far nulla”.

In parte quanto sostenuto da Freud è ancora oggi attuale. La fatica della vita quotidiana di Roma ti sfinisce, e alle volte ci si arrende al caos e si va a fare una lunga passeggiata nel Parco della Caffarella, dove i resti romani, le pecore che pascolano, i panorami lontani, le montagne che si intravedono all’orizzonte, le ragazze che corrono con le loro tute aderenti, ti fanno dimenticare la stanchezza.

Roma però non è solamente il centro storico, dove nelle stratificazioni dei muri, Freud vedeva una rappresentazione dell’inconscio, ma sono anche le immense periferie, anonime e brulle. Le grandi distanze della città, fanno in modo che chi vive in alcuni quadranti della città non ne conosca altri. Chi vive ad ovest non conosce le sterminate periferie della zona est: Torre Spaccata, Tor Pignattara chiamata Banglapignattara, Quadraro, Tor Tre Teste, Tor Bella Monaca, ecc. ecc.

A Casal de’ Pazzi, c’è un bellissimo Museo organizzato attorno ad un deposito geologico del Pleistocene medio, di circa 200.000 anni fa. In pratica un tratto dell’antico letto dell’Aniene sul quale si sono depositate ossa, resti umani, schegge di silice utilizzate per la caccia. Quel Museo è visitato pochissimo e non è riuscito a rappresentare un’occasione di rinascita per il quartiere che lo ospita. Questo sembra essere uno dei problemi della città: la mancanza di una visione generale.

Che senso ha far progettare la bella Chiesa di Dio Padre Misericordioso dall’Architetto Meyer, per farla diventare una Cattedrale nel deserto del quartiere Tor Tre Teste? Questa Chiesa la vengono a vedere gli studenti di architettura da tutto il mondo, ma molti romani non sanno neanche dove sia.

E’ come se a Roma i gruppi dirigenti pensassero e vivessero in un mondo a parte, un mondo separato da quello delle grandi periferie, che percepiscono una sensazione di abbandono e di sconforto e che a causa di questo tendono a vedere con diffidenza ogni proposta di cambiamento.

Ecco, parlare di Roma significa anche parlare delle sue occasioni perse, e delle difficoltà che questa città ha a ripensarsi come città moderna, che nello stesso momento debba sapere custodire il proprio passato.

Ma significherà anche parlare delle piccole realtà che cercano di attuare piccoli cambiamenti, marginali ma importanti per chi ci partecipa. Significherà anche parlare dei vari comitati, gruppi sportivi, organizzazioni formali e informali che tentano di riconsegnare alla città una visione diversa di sé. Noi, per quanto possibile, ci saremo.

foto di repertorio pubblico:

– nella slide di apertura: il Museo di Casal de’ Pazzi, scavi

– in mezzo al testo: la famosa Nuvola di Fuksas

– in fondo al testo: la Chiesa di Tor Tre Teste

 

Francesco Castracane

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