L’Europa ha mancato gli obiettivi 2020 in materia di tutela del mare e delle coste, ma resta aperta la sfida data dall’obiettivo 14 dell’Agenda 2030: Conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine.
Per contribuire al raggiungimento di questo importante obiettivo, con il 2021 l’ONU apre le porte al Decennio delle Scienze del Mare per lo sviluppo sostenibile. Il progetto lanciato dalla Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO (IOC-UNESCO) intende far sì che il decennio 2021-2030 venga dedicato alla concretizzazione di un progetto comune che coinvolga il mondo scientifico, i governi, le imprese e i cittadini.
Una sfida sinergica volta alla ricerca di soluzioni sostenibili e innovative per raggiungere i risultati prefissati per un oceano pulito, sano, predicibile, sicuro, sostenibile, trasparente, ispirazionale.
Il progetto mira anche alla creazione di un processo di consapevolezza sull’importanza degli oceani per la vita umana, sulla necessità di preservarli e curarli. Esseri umani e oceani sono connessi e non impegnarsi nei confronti del mare e dell’ambiente significa solo creare un danno globale. Un danno con cui si fanno attualmente i conti, ma un reale processo di mitigazione potrebbe realmente far si che l’inquinamento divenga reversibile, non immutabile. Ma solo se le giuste misure saranno adottate sin da subito.
Basti considerare come gli oceani coprano i tre quarti del Pianeta, regolino le temperature, producano gran parte dell’ossigeno che respiriamo. Eppure le iniziative a tutela delle nostre acque si scontrano con l’incessante produzione di plastica e dei rifiuti che ne derivano. Come dimenticare l’ammonimento contenuto nel rapporto del World Economic Forum in collaborazione con Ellen MacArthur Foundation: “entro il 2050 gli oceani arriveranno a contenere più plastica che pesci”.
Si aprono dieci anni di sfide, mirati alla creazione di una Generazione oceano, preparata e consapevole dell’importanza del suo valore ed essere in grado di comportarsi responsabilmente con esso.
Nell’anno appena trascorso si sono registrati dati allarmanti in particolare sull’inquinamento dovuto all’errato smaltimento delle mascherine chirurgiche, per cui la mobilitazione da parte di associazioni, come il Wwf non si è fatta attendere.
I progetti attivati a Helsinki, il recepimento delle direttive europee sul divieto dell’usa e getta in Italia entro il 2021, costituiscono piccoli passi lungo il percorso che attende la collaborazione di tutti nel decennio che si è appena aperto. A fronte del progetto, in Italia è stato redatto il Manifesto per il Decennio del Mare: “l’Oceano di cui abbiamo bisogno per il Futuro che vogliamo”.
Alice Cubeddu