Pochi giorni fa il paese a stelle e strisce ha festeggiato il 4 luglio, ovvero l’Independence Day, eppure gli Stati Uniti non sembrano essere ancora del tutto indipendenti, non dopo gli ultimi avvenimenti in merito alla tutela dell’aborto, non dopo l’ennesima sparatoria di massa avvenuta in Illinois proprio durante un parata tenutasi per festeggiare l’occorenza del 4th of July, a soli 4 giorni di distanza da una sparatoria avvenuta a Newmark, a poco più di un mese dallo school shooting che ci ha sconvolti anche oltre oceano avvenuto a Uvalde, in Texas. Prendendo come esempio anche solo questi avvenimenti recenti, non si può in alcun modo negare che negli USA stiamo assistendo a un vero e proprio problema di dipendenza da armi, una dipendenza, per altro, giustificata e regolamentata dalla stessa Costituzione, il cui secondo emendamento recita: «Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una ben organizzata milizia, il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non potrà essere infranto.»

Tale emendamento non si limita a tutelare la detenzione di armi da fuoco, ma sprona i cittadini a divenire milizia del proprio paese, trasformando i civili in soldati, e i dati più recenti a cura di Small Arms Survey lo dimostrano: negli Stati Uniti ci sono più armi che persone, 120 ogni 100 individui e, in totale, le armi in mano ai civili superano i 390 milioni. È l’unico paese al mondo a registrare un numero più alto di armamenti rispetto al numero totale di cittadini.

Questo scompenso è, di fatto, reso possibile dalla facilità con cui è possibile reperire un arma.
Secondo le pubblicazioni di The Trace, sito che si occupa di fornire notizie in merito alla violenza armata, gli stati di New York e del Texas sono tra i 44 stati che consentono ai diciottenni di acquistare pistole e fucili semiautomatici. Solo sei stati, California, Florida, Hawaii, Illinois, Vermont e Washington State, hanno alzato il limite di età a 21 anni. L’acquisto può essere fatto anche online, l’unico requisito è quello di avere la fedina penale pulita, ma non mancano, vista la grandezza del mercato delle armi da fuoco, le occasioni per aggirare i controlli, accedervi di contrabbando o banalmente facendo fare l’acquisto a un altro soggetto. Le leggi sul possesso, inoltre, risultano ancora più permissive consentendo, infatti, anche ai minori di detenere armi da fuoco in almeno 29 stati.

Cosa comporta, nella pratica, questo scenario da far-west? Negli USA ogni giorno, in media, vengono sparate 316 persone di cui 22 minori e ogni anno, in media, circa 115 mila individui di cui quasi 8 mila di minore età. Le persone che, ogni anno, muiono a causa delle armi da fuoco sono più di 38 mila. (fonte: The Brady Plan)

Insomma, più che un sogno, quello americano, sembra un incubo che continuerà, per altro, a ripetersi.
Nonostante le continue richieste di cittadini e associazioni, verso una maggiore efficienza nella prevenzione della violenza da arma da fuoco, l’appello non è stato accolto. Il 23 giugno 2022, infatti, la decisione della Corte Suprema nella causa New York State Rifle & Pistol Association, Inc. et al., contro Kevin P. Bruen, ha accolto l’argomentazione della lobby delle armi secondo cui esiste un diritto costituzionale di portare un’arma da fuoco in pubblico per autodifesa, limitando, inoltre, il modo in cui i governi statali possono regolamentare le armi da fuoco in pubblico e proteggere la sicurezza pubblica.

Una decisione che non fa altro che confermare la deriva sempre più conservatrice e anacronistica degli Stati Uniti, dove è illegale abortire, bere e fumare sotto i 21 anni, ma dove è del tutto permesso, e incoraggiato, uscire di casa armati: benvenuti nella terra delle (non) opportunità.


Chiara Saibene Falsirollo

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