26 settembre, la coalizione di centrodestra vince le elezioni con il 44% dei voti grazie, soprattutto, al successo riscontrato da Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni. Manca ancora qualche settimana all’insediamento in Parlamento, fissato al 13 ottobre, ma la stampa internazionale riempie già i propri titoli con le considerazioni sulla nuova, e prima, premier donna italiana. Non sono titoli di elogio, di speranza o di congratulazioni, sono titoli di fuoco che fanno pensare che, forse, fuori dalla nostra penisola queste elezioni politiche una ventata di allarme l’abbiano effettivamente portata.
“Il ritorno del Fascismo in Italia” titola The Atlantic, “In Italia i postfascisti sono alle porte del potere” urla Libération, “Giorgia Meloni sarà il primo ministro più di estrema destra dai tempi di Mussolini” ribadisce CNN. Così la maggior parte dei media e delle testate giornalistiche straniere, tra cui anche il New York Times, Ap News e molti altri, descrivono la vittoria della nuova premier. Un ritorno al fascismo. Una narrazione ben distante da quella raccontata sul nostro territorio nazionale, dove non solo la stampa non utilizza questo termine, ma anche chi esprime il proprio dissenso rispetto ai risultati elettorali, e si sente lontano dagli ideali del centrodestra, non riesce a formulare. Solo la bolla dei social media vede qualche accenno e rimando al fascismo da parte degli elettori del centrosinistra italiani, preoccupati dalle politiche anti abortiste, anti migratorie e pro famiglia naturale di Fratelli d’Italia.
Viene da chiedersi dunque, che all’estero abbiano colto qualcosa che noi, ancora, non siamo in grado di percepire? O stiamo forse cadendo nella trappola dei titoli allarmisti e acchiappa click? Di certo non c’è ancora nulla, toccherà attendere di veder formato il nuovo Parlamento e seguire con attenzione i primi passi dei nuovi attori politici, ricordandoci sempre, però, che sebbene crediamo di vivere in tempi bui abbiamo sempre il baluardo della democrazia.
Chiara Saibene Falsirollo